“Zaniolo è una mezzala a tutto campo, non posso farlo giocare nel suo ruolo perché utilizzo solo due centrocampisti che governano la squadra. La sua posizione viene occupata da Pellegrini che è più agile e garantisce una manovra più fluida, mentre Nicolò riesce a sopperire in un ruolo non suo con doti tecniche, fisiche e con il sacrificio”. Ci ha pensato Claudio Ranieri, al termine della gara vinta sabato scorso contro l’Udinese, a spiegare come farà coesistere i due talenti romanisti da qui al termine del campionato.
Un “problema” che Di Francesco, a causa dei tanti infortuni che hanno funestato questa stagione, ha avuto poche volte, ma che Ranieri dovrà gestire. Impossibile, infatti, in questo momento rinunciare a due dei calciatori più in forma della rosa, anche perché la loro contemporanea presenza sulla linea dei trequartisti, insieme ad El Shaarawy, dà alla squadra quell’equilibrio tanto invocato dal tecnico. Sabato sera contro l’Inter, l’inserimento di Pellegrini causerà un effetto domino che porterà allo spostamento di Zaniolo sulla fascia e all’esclusione di Schick, Justin Kluivert e Cengiz Under.
Ieri direttore sportivo Ricky Massara è tornato dal vertice di Boston con il presidente James Pallotta e con il consulente Franco Baldini. Le indicazioni sono quelle di una Roma più italiana: a Massara potrebbe essere affiancato un altro dirigente, il nome più gettonato è quello di Gianluca Petrachi del Torino, e anche per la panchina non si cederà al fascino di soluzioni esotiche. Proseguono i contatti con Antonio Conte, sempre caldo è il nome di Maurizio Sarri mentre restano in stand-by gli altri papabili (Gasperini, primo delle seconde scelte, Giampaolo e Gattuso).
(Corriere della Sera)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA