Claudio Ranieri

La Roma piazza l’uno-due nel finale e rimane in corsa per l’Europa. Se Champions o Europa League, dipenderà più dalle avversarie che dai giallorossi che ora possono soltanto vincere le prossime due partite e sperare: “Dobbiamo arrivare in fondo con la coscienza a posto“, il diktat del tecnico. Un successo che non cambia i suoi piani: “Ho firmato fino al termine del campionato e non mi va di darmi speranza. Restare in società con un altro ruolo? Quando sono tornato mi è stato offerto e ho detto no. Finisce l’anno e finisce tutto. Mi diverto ancora ad allenare“.

Da quando è subentrato Ranieri la Roma ha perso una posizione in classifica e rischia di giocare i preliminari di Europa League qualora la Lazio dovesse vincere la coppa Italia, nell’immaginario popolare le quattro gare (su 10) senza subire gol ma nella sua mini-gestione, la squadra ha cambiato volto.Più accorta, poco propensa a pressare alta (ieri ci ha provato in due occasioni e la Juventus s’è presentata altrettante volte davanti a Mirante), cinica come mai gli era riuscito in stagione.

Ma se all’aggiustatore va dato un merito particolare, è quello di aver puntato (e vinto) decisamente la scommessa su alcuni giocatori. In primis preferendo Mirante a Olsen. Con il portiere di Castellammare, la difesa gioca più sicura, su tutti Fazio. E poi scommettendo su Kluivert, calciatore che con lui ha lasciato intravedere le qualità che hanno convinto la Roma ad acquistarlo.

(Il Messaggero – S. Carina)



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