Ranieri, il tecnico più sottovalutato d’Italia: una carriera tra imprese e successi silenziosi

AS ROMA NEWS RANIERI – Claudio Ranieri è, senza dubbio, uno degli allenatori italiani più sottovalutati di sempre. Nonostante una carriera quasi quarantennale e imprese straordinarie – su tutte l’incredibile trionfo in Premier League con il Leicester – pochi lo inserirebbero immediatamente tra i top coach del nostro calcio. Eppure, come sottolineato da La Gazzetta dello Sport, il tecnico romano ha un curriculum unico, che lo ha reso uno degli allenatori più rispettati a livello internazionale.

Un allenatore senza etichette, difficile da catalogare

Ciò che rende Ranieri un caso particolare è la sua versatilità. Non appartiene a nessuna scuola di pensiero netta: non è un “giochista” né un “risultatista”, e questa assenza di etichette lo rende difficile da incasellare.

Nel calcio di oggi, dominato da allenatori che si distinguono per filosofie radicali e dichiarazioni roboanti, Ranieri rappresenta un’eccezione. Il suo calcio è onesto, concreto, pragmatico, basato sul lavoro e sulla gestione del gruppo, piuttosto che su modelli dogmatici e idee preconfezionate.

Un allenatore senza confini: successo in tutta Europa

Uno dei punti di forza di Ranieri è la sua esperienza internazionale. È stato tra i primi tecnici italiani a imporsi all’estero, ottenendo risultati importanti in Spagna, Inghilterra, Grecia e Francia. A dimostrazione di un carattere tutt’altro che provinciale, nonostante le sue origini romane e il forte legame con la Calabria, che ha scelto come seconda casa.

Conferenze stampa di pura competenza, altro che personaggio

Se c’è un’altra cosa che distingue Ranieri è la sua sobrietà comunicativa. Non è un allenatore da frasi ad effetto o polemiche mediatiche, ma ogni sua conferenza stampa è una lezione di calcio.

A 73 anni, continua a trasmettere passione e competenza, senza cercare il personaggio a tutti i costi. Non sarà un uomo da copertina, ma il calcio vive di contenuti più che di proclami. E i veri fuoriclasse della panchina, come lui, lo dimostrano con i fatti e non con le parole.

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