AS ROMA NEWS LECCE RANIERI – La carica delle cento e una… Nella notte della centesima gara da allenatore della Roma, Claudio Ranieri aggiunge la partita più importante. Quella in cui i suoi, in versione lottatori, escono dalla crisi dopo 4 ko di file a aprono nel migliore dei modi il mese di dicembre, quello che deciderà il futuro della squadra, scrive La Gazzetta dello Sport.
I guerrieri giallorossi hanno proprio il volto di Mancini, Pisilli e Koné, gli uomini che nella battaglia si trovano a loro agio e che nella ripresa hanno steso il Lecce con gol pregevoli, regalando a Sir Claudio la prima vittoria della sua gestione: “La prestazione è stata gagliarda come avevo chiesto – ha detto il tecnico -, sono contento perché ho visto applicazione e perché tanti singoli avevano bisogno di fiducia e autostima e sono contento anche per i tifosi. Non abbiamo messo un mattoncino questa volta, stiamo portando il cemento per costruire le fondamenta: ci vuole tempo”.
Davanti al vicepresidente Ryan Friedkin in tribuna (fischiato quando la sua immagine è apparsa sul maxischermo), la Roma ha sofferto e poi mostrato carattere. E proprio al proprietario Ranieri ha dedicato pensieri e frasi, sottolineando l’importanza del suo operato. “I presidenti americani non parlano – ha continuato l’allenatore -, loro delegano, gestiscono le società in questa maniera: parlano con i collaboratori, cercando sempre di fare il meglio e sperando che tutto vada al loro posto”.
Poi Ranieri si sofferma anche su alcune individualità, proprio come Pisilli: “Giocavamo tre di loro contro due di noi, Koné e Paredes. Non potevamo tenere tanto i due trequartisti insieme a Dybala, così ho deciso di dare consistenza al centrocampo con Niccolò (che ha dedicato il gol a Edoardo Bove, ndr) che è una bella mezzala, sa fare diverse cose, ha una presenza fisica e tecnica notevole, è giovane ma ha un gran futuro. Noi senza centravanti puro? Ho messo i giocatori abili nell’uno contro uno ed è una soluzione che posso riproporre anche più avanti. Ho fatto finora le cose che l’esperienza mi ha suggerito: vedendoli in allenamento, ho messo Hummels e Paredes. Se Leandro può restare? I campioni sono campioni, dipenderà da lui e dal nuovo allenatore. Immaginatevi se alla fine sarò io il nuovo tecni-co…”. E Pellegrini, ieri in panchina? “Sta attraversando un periodo triste. Si sente tutto il peso addosso, non è il classico romano menefreghista. Quando lo rivedrò spensierato lo farò giocare”.
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