Finisce in festa. Con Borriello e Sau, la coppia perfetta. Perché Borriello quando vede la Roma si trasforma in Super Marco (quinto gol nelle ultime quattro occasioni contro i giallorossi), mentre «Pattolino» sta tornando quello che piaceva a Cesare Prandelli, quello che stupì l’Italia con le sue giocate. In una ha ubriacato la difesa della Roma e costretto Szczesny al miracolo, ma sui piedi dello scatenato Borriello, in un’altra ha staccato di testa, sopra i giganti giallorossi. E Spalletti era ricorso pure a Fazio. Davide Di Gennaro che ha ispirato le punte con giocate di alta classe e che in fase di possesso ha fatto bene, la spiega così: «Li abbiamo aggrediti, abbiamo fatto pressing alto, abbiamo capito che erano in difficoltà e ci abbiamo creduto fino alla fine. Il nostro merito è stato quello di non perderci mai d’animo». Bartosz Salamon, il gigante polacco chiamato in causa a pochi minuti dall’inizio per il forfait in riscaldamento di Ceppitelli, aggiunge: «Volevamo riscattarci e dare un segnale a noi stessi e al nostro pubblico meraviglioso». Un pubblico che ha fatto registrare il tutto esaurito (oltre 15 mila spettatori) e che ora crede in un Cagliari deciso a conquistare la salvezza.
FESTA – Meritava questa iniezione di fiducia il Cagliari che all’intervallo era tornato furioso negli spogliatoi per le presunte ingiustizie subite dalla conduzione arbitrale di Mazzoleni. Al palo di Borriello, il presidente è andato nelle scale furibondo. È stata la testina del sardo di Tonara a restituire sorriso e speranza a tutti. Lo conferma il tecnico Massimo Rastelli, entusiasta: «Questo punto è il primo mattone per costruire la salvezza. Ma la partita comunque l’abbiamo fatta noi, la Roma ha giocato in contropiede». Due parole sul talentino Niccolò Barella, promosso: «Lasciamolo libero, deve giocare come faceva al campetto di casa sua».
(Gazzetta dello Sport – F. Velluzzi)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA