(Il Messaggero – S. Carina) Il 3-0 al Barcellona di qualche settimana fa, ha fatto troppo rumore per non incutere quel timore che normalmente tre gol di vantaggio attenuano in un match di ritorno. Il Liverpool arriva all’Olimpico consapevole che i 90 minuti che l’attendono “saranno molto lunghi” (copyright di Monchi): “Sappiamo che la qualificazione è ben lontana dall’essere terminata e che sarà una partita difficile – ha spiegato il portiere Karius – ma abbiamo le possibilità e la qualità per colpire la Roma e batterla anche in casa. Saremo pronti dal primo minuto ed è ciò che ci serve per passare il turno”.
Segnare, anche all’Olimpico, è l’obiettivo numero uno degli inglesi. Parola del difensore Gomez: “Abbiamo mostrato in questa stagione che la migliore forma di difesa per noi è l’attacco, quindi probabilmente faremo ancora così. Ovviamente saremo attenti ai loro attacchi, i due gol che hanno segnato dimostrano che dovremo tenere gli occhi aperti. Non penso che potremo andar lì e provare a difendere per tutta la gara, ci porterebbe pressione e non è il calcio che siamo abituati a giocare. Vogliamo andare lì per provare a fare altri gol”.
Manè sarà della partita. Insieme a Salah, è il pericolo numero uno per la Roma perché soprattutto in trasferta, spetta a lui (e all’egiziano) agire negli spazi, allungando il Liverpool quanto (e quando) serve, favorendo i lanci da dietro dei centrocampisti. Poi, a difendere, ci pensa van Dijk (pagato dai Reds 85 milioni): “Sono emozionato. Queste sono le grandi partite che in una carriera speri di giocare. Mi sto godendo al massimo il momento”. La speranza, come amava ricordare Seneca, “è che ogni piacere ha il suo momento culminante quando sta per finire”.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA