Renato Sanches

AS ROMA NEWS LECCE RENATO SANCHES«Tutto ciò che andrà male con Renato Sanches avrà solo un responsabile, il sottoscritto». Firmato Tiago Pinto, il general manager della Roma, che del connazionale ha parlato lo scorso 5 settembre, assumendosi tutto il peso di un’operazione (finora) fallimentare, scrive La Gazzetta dello Sport.

E, ad oggi, con Renato Sanches è andato sì sostanzialmente tutto male, se è vero che la sua ultima apparizione risale al 21 settembre scorso, 42 giorni fa, quando il portoghese ha dovuto abbandonare il campo in Sheriff-Roma dopo appena 28 minuti di gioco. E che, soprattutto, finora ha giocato la miseria di 98 minuti, costando sostanzialmente 523.968 euro per un’ora di gioco. Francamente troppi, soprattutto considerando anche le casse non certo floridissime del club giallorosso. E allora la speranza è che Sanches possa tornare presto a giocare una partita vera, considerando anche la sua importanza per lo scacchiere tattico di José Mourinho.

La buona notizia è che da ieri Sanches è di nuovo in gruppo e Mou spera di poterlo finalmente riavere per le prossime partite: magari non domenica prossima per il Lecce, forse per lo Slavia Praga, di certo (spera) per la Lazio. Che Renato Sanches fosse un giocatore a forte rischio, però, era arcinoto. Sostanzialmente, lo sapevano tutti, tanto che nessuno gli si è avvicinato davvero in estate quando nel Psg era ai margini, nonostante una qualità indiscussa come calciatore. Troppi gli infortuni (22 dal Bayern ad oggi, ma con quelli vissuti anche da giovanissimo ai tempi del Benfica si arriva a ben 38), troppa la fragilità conclamata.

«È una mia ossessione – ha detto ancora Pinto quel 5 settembre scorso – Al Benfica lo volevo prendere e non ci sono riuscito. Sono consapevole dei rischi, ma stavolta non volevo perdere l’opportunità di averlo. Ha avuto dei problemi, se li avrà ancora sarà colpa mia. Ma con questo staff e questo allenatore sono convinto che saremo capaci di farlo rendere al meglio». Ecco anche perché Sanches è stato fermo così a lungo, nonostante dopo Tiraspol gli esami abbiano evidenziato uno stato solo pre-lesivo alla coscia destra. Ma considerando la sua storia precedente a livello di infortuni, si è preferito fare un lavoro biomeccanico sulla riatletizzazione del giocatore, sperando di poterlo finalmente rimettere in campo senza che si fermi ogni 2-3 partite.

«Sanches purtroppo è questo, è sempre a rischio – disse Mourinho proprio dopo la trasferta di Tiraspol Il motivo è difficile da capire: non ci sono riusciti al Bayern né al Psg e pure noi facciamo fatica». L’obiettivo, con il lavoro fatto in questo mese e mezzo, è che possa tirare dritto se non fino alla fine, quasi. Altrimenti bisognerà alzare le mani e assumersi per davvero fino in fondo le proprie responsabilità.

Il costo Sanches è arrivato alla Roma in prestito per un milione di euro, con la possibilità di essere riscattato a giugno prossimo a 11 milioni nel caso in cui giochi il 55% delle partite e a 14 con invece il 75% delle gare. Ad oggi, considerando le 38 di campionato e le 7 sicure tra Europa League e coppa Italia (ma è un numero ovviamente destinate ad aumentare), siamo appena al 6,5%, lontanissimi dal traguardo finale. Ma viste le difficoltà attuali, probabilmente la Roma neanche ci pensa più alla possibilità di riscattarlo. O, almeno, non ci pensa ora.



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