La Roma ne perde un’altra. La squadra è sgonfia e tutto è parso più malinconico dietro queste parole qui: «Bisogna essere realisti, ora per la Roma inizia un altro torneo – ha spiegato Spalletti –. Era già durissima, ora se la Juventus batte l’Udinese per lo scudetto diventa quasi impossibile». Sa di resa, per di più nella settimana che propone un viaggetto europeo a Lione.
Palermo, tra sette giorni, sarà la prima giornata di un’altra volata, quella per il secondo posto. «Percentuali? Dico 55-60% noi, 40-45% il Napoli – ancora Spalletti –. La verità è che nel primo tempo abbiamo fatto male, non riuscendo a girare velocemente il pallone, non prendendoci rischi: in questo modo non si vince con nessuno. Nella ripresa è stata tutta un’altra gara, nel risultato finale c’è pure un po’ di casualità». I presupposti che lo hanno portato a cambiare tatticamente la Roma, sono questi: «Salah fuori dall’inizio è stata una scelta tattica, El Shaarawy e Perotti hanno fatto bene e non sono stati neppure aiutati dalla squadra. In fondo era la stessa idea della gara di andata, solo che al posto di Florenzi stavolta c’era Rüdiger». Le vie d’uscita non sono molte: «Parlare di stanchezza peggiora la situazione, non ci porta vantaggi. Chi viene da me con gli occhi bassi non trova riscontri. Qui c’è solo da rimettere a posto le cose velocemente, con calma, impegno e serietà».
(Gazzetta dello Sport)
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