Riyadh Air

AS ROMA NEWS RIYADH AIR MAIN SPONSOR – Dopo la Spagna, con la sponsorizzazione dell’Atletico Madrid annunciata lo scorso agosto, le nuove frontiere calcistiche di Riad portano verso Italia e Inghilterra. Anche se la cautela è d’obbligo, quando si tratta di colossi economici del genere che entrano in un mondo fino a pochi mesi fa ancora non del tutto esplorato, più di qualcosa si sta muovendo, scrive Il Messaggero.

Se in Inghilterra la società oggetto di attenzione è il Chelsea, in Italia i club che sono finiti nel mirino del Fondo d’investimento sovrano del paese arabo, attraverso la compagnia aerea Riyadh Air, sono la Roma e la Juventus (che chiuderà con Jeep il rapporto nel giugno 2024). Mossa che chiaramente riporta alla sfida su Expo, dove la Capitale è in corsa proprio contro Riad (e Busan).

I primi colloqui sono iniziati con la società bianconera, a Torino, già nella passata stagione. Quelli con il club giallorosso sono più recenti, nati dall’idea del nuovo Chief Commercial and Brand Officier del club, Michael Wendell, di indirizzarsi – per rimpiazzare la sponsorship della Digitalbits fortemente voluta dall’ex direttore commerciale, l’olandese Max van den Doel – sul mercato delle compagnie aree. Così dopo le interlocuzioni avvenute sia con Turkish Airlines che con American Airlines, il nuovo orizzonte della Roma è quello della Riyadh Air, che si appresta a breve a stravolgere le dinamiche delle rotte aeree.

È datato 10 marzo, l’annuncio del principe ereditario Mohammed bin Salman della creazione della nuova compagnia che, pur non prevedendo di mettersi “in volo” prima del 2025, entro il 2030 intende operare con voli regolari nazionali e internazionali verso più di cento diversi paesi in Medio Oriente, Africa, Asia, Europa, Sud America e Nord America. Vien da sé che il veicolo calcistico faccia gola agli arabi, che hanno capito con grande velocità il ritorno pubblicitario che può portare un pallone che rotola.

Come accade in questi casi, la forbice tra chi crede che l’accordo possa essere vicino e chi invece ritiene che le parti stiano ancora parlandosi, è ampia. Ma la notizia c’è e trova conferma anche nel mondo giallorosso: la Roma è in contatto/trattativa con la Riyadh Air. Non è la prima volta che a Trigoria puntano su una compagnia aerea. Nel triennio 2018-21 il club sottoscrisse un’intesa con Qatar Airways per 36 milioni, così suddivisi nelle stagioni: 4, 12 e 20 milioni. Oggi si viaggia su altre cifre: per intenderci, l’Atletico Madrid guadagnerà 40 milioni all’anno.

I contatti, in attesa di diventare qualcosa di più, prendono un po’ di sorpresa il mondo politico e amministrativo romano. Non certo per la possibile sponsorizzazione del club giallorosso – che porterebbe nuove risorse per la squadra – quanto per la tempistica. La capitale saudita è la principale rivale della Città eterna – e, per molti, la candidata da battere – nella corsa per l’assegnazione dell’edizione 2030 dell’Expo. La sfida – che vede come terzo incomodo Busan, grande città portuale coreana – è arrivata sul rettilineo finale: il 28 novembre, a Parigi, è atteso il verdetto definitivo. Roma è impegnata – con il deciso supporto del Governo italiano e della Regione Lazio – in una caccia all’ultimo voto che vedrà nelle prossime settimane lo sprint decisivo. E questa mossa della nuova linea aerea di bandiera sembra quasi un segnale sulla strada dell’Esposizione universale.

Le istituzioni locali, almeno ufficialmente, restano alla finestra: «Non possiamo entrare nelle scelte di una società privata», trapela dal Campidoglio e dagli altri Palazzi romani. Ma è probabile che l’eventuale accordo di sponsorizzazione rientri semplicemente nel notevole sforzo finanziario che l’Arabia Saudita e la sua capitale Riad stanno mettendo in campo per promuovere l’immagine del Paese asiatico in giro per il mondo, partendo proprio dai massicci investimenti nel calcio.

Proprio per questo, però, la potenza economica araba fa sempre più paura nella sfida per Expo. Roma continua intanto il suo lavoro diplomatico, per cercare di portare dalla sua parte il maggior numero di delegati possibile, tra i 179 Paesi membri del Bie (Bureau International des Expositions) che saranno chiamati fra 55 giorni a esprimere la propria preferenza, in una partita che resta comunque aperta e molto combattuta.



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