Chris Smalling

ULTIME NOTIZIE AS ROMA RIGHETTI – Quindici gol subiti in 12 partite di campionato, dieci in 6 di Conference League. La fase difensiva doveva essere uno dei punti di forza della Roma di Mourinho, e invece dopo una buona partenza la retroguardia sta mostrando delle crepe. Ubaldo Righetti, difensore campione d’Italia nel 1983 e ora opinionista radio-televisivo, analizza a La Gazzetta dello Sport il reparto giallorosso e il lavoro dell’allenatore portoghese.

Come mai la Roma subisce troppi gol?

«L’organizzazione di squadra va analizzata su vari aspetti. C’è la difesa come reparto, c’è il lavoro del singolo e poi c’è l’opposizione difensiva di squadra. Secondo me la Roma può lavorare meglio come organizzazione di squadra».

La fase difensiva però è sempre stata un punto di forza di Mou.

«La risposta è nella qualità dei giocatori che lui ha allenato: se è di prima fascia è più facile per un allenatore. La Roma ha una buona qualità generale, bisogna lavorare sull’organizzazione per ridurre al minimo i rischi».

Pesa l’assenza di Smalling?

«L’inglese è molto forte nel duello individuale ma non eccezionale in costruzione, che è quello che chiedono oggi gli allenatori. Ma è un leader, legge le situazioni».

Ibanez e Mancini però sono cresciuti, soprattutto il primo.

«Mancini è bravo e intelligente, Ibanez è più veloce e con la rincorsa può rimediare ad alcune letture sbagliate. Mancini è di posizionamento e portato alla costruzione, Ibanez ha un lancio efficace e profondo».

Kumbulla ha giocato poco finora. Può crescere?

«È in uno stato psicologico particolare. Per lavorare con Mou devi avere una testa forte, lui ora vive una situazione di disagio, ma anche chi ha giocato più di lui non è rimasto tranquillo».

La Roma subisce troppo sulle palle inattive.

«È un problema di tutte le squadre. C’è un lavoro generale di base che usano tutti gli allenatori, che lavorano solo in funzione del pallone e non dell’avversario, che è determinante. I difensori moderni lavorano male, non solo quelli della Roma: devono lavorare bene con il corpo per mettere in difficoltà l’attaccante».

La difesa a tre può essere una soluzione a lungo termine?

«Va testata contro squadre più forti del Venezia. Mou mi sembra più portato a difendere a 4, anche se pure Fonseca aveva iniziato così e poi è passato a tre».

Cristante può fare di nuovo il regista difensivo?

«Se giochi contro squadre che ti aspettano puoi anche giocare con Cristante centrale perché ha tutto il tempo di far ripartire l’azione. Se giochi contro una squadra che ti pressa alto e non ti fa ragionare, può andare in difficoltà».



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