Compagni di squadra ad inizio degli anni ’90 con la maglia del Pescara. Ubaldo Righetti e Frederic Massara hanno poi intrapreso strade differenti, quelle che quasi trent’anni dopo li hanno riportati, per motivi differenti, nella capitale. L’ex difensore giallorossi ci racconta quindi il suo vecchio compagno di squadra, da giovedì l’uomo scelto dalla società romanista per colmare il vuoto lasciato da Walter Sabatini.

Un diesse dalla grande esperienza saluta lasciando il testimone a Massara. Un amico che conosce bene.
“Sono due personaggi diversi, questo è innegabile, ma non significa che la linea cambierà”.

In che senso?
“Vi assicuro che Massara è un grande conoscitore della materia, non è inferiore a Sabatini sotto questo punto di vista. Più di una volta sono rimasto impressionato dal bagaglio calcistico che porta con sè. Non si tratta soltanto di conoscenza del singolo calciatore, quanto della completezza sulla visione generale del calcio e di chi lo interpreta sul campo”.

Si spieghi meglio.
“Non è semplice trovare su piazza una figura che sia completa in ogni sfaccettatura. Lui parla un’infinità di lingue, ma il suo pregio è che riesce sempre ad ascoltare. Ha sempre avuto un rapporto serio e diretto con i giocatori, qualità che lo hanno portato ad essere rispettato come se fosse già il responsabile dell’area tecnica”.

Non c’è il rischio che possa risentire dell’influsso “maestro” nelle scelte future?
“È sbagliato pensare che sia soltanto la spalla di Sabatini, magari sarà il prolungamento del suo braccio, ma vi assicuro che ha una forte personalità. Se fino ad oggi è rimasto nell’ombra è soltanto perchè ha rispettato professionalmente il suo ruolo”.

Ce lo descriva.
“Massara è molto riservato, un grande lavoratore, una figura professionale seria come lo era anche nel passato. Professionista serio da calciatore, così come quando ha deciso di intraprendere la carriera da dirigente”.

A Roma non è semplice.
“Sicuramente adesso sarà costretto a sporcarsi le mani, nel senso buono del termine di chi si ritroverà sotto la luce dei riflettori. Finora, per ovvi motivi, non poteva uscire fuori il suo vero carattere, quello di chi è in grado di saper rispondere e tenere botta”.

Anche perchè da oggi aumenterà la pressione.
“Le pressioni ci sono per tutti e quando non ci sono se le inventano. Conosce Roma, non è uno sprovveduto. Poi è chiaro che l’esperienza si acquisisce con il tempo per tutti, magari sbaglierà anche lui, ma non esiste un direttore sportivo che non sbaglia mai”.

La Roma secondo lei ha fatto una scelta definitiva o questa è una scelta provvisoria?
“Non lo so, sarebbe ingiusto dirlo prima di vedere il lavoro svolto. Questi mesi di tempo che avrà a disposizione saranno già importanti”.

Che consiglio gli darebbe?
“Non ce n’è bisogno, lui è gia pronto”.

(Il Tempo – A. Serafini)



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