Eusebio Di Francesco

(La Repubblica – F. Ferrazza) Affonda contro il Milan, la Roma (0-2), sprofondando nuovamente al quinto posto in classifica, superata da Lazio e Inter. Serata nera all’Olimpico, e seconda sconfitta consecutiva dopo quella in Champions, contro lo Shakhtar. Delusi e inferociti, i tifosi, che sommergono di fischi la squadra al termine della gara, intonando cori di contestazione (“Tifiamo solo la maglia”). Delusione per una stagione che continua a vivere su un’altalena fatta più di bassi che di alti. Di Francesco ha preferito schierare Schick al posto di Dzeko. E nel dopo partita ammette: «Nel primo tempo noi bene, il Milan non si è visto. Dopo il loro gol, siamo però svaniti. Schick speravo che desse profondità e vivacità all’attacco nel momento in cui doveva far respirare Dzeko. Non ci è riuscito, o solo in parte. Ma questa non è una bocciatura del ragazzo. Io sono il primo responsabile della sconfitta. Ed è normale che io sia in discussione». Ed era stato Francesco Totti a parlare bene dell’attaccante ceco. «È un giocatore straordinario, fondamentale per noi, l’abbiamo cercato tanto e l’abbiamo strappato alla Juve. Ci puntiamo tantissimo, cercherà di essere un giocatore da Roma». Non lo è stato completamente ieri sera, non lo è stato probabilmente quasi nessuno, escluso il solito Alisson, che ha salvato l’imbarcata in una serata destinata a lasciare inevitabili strascichi. Totti torna poi sulla gara persa contro lo Shakhtar. «Abbiamo fatto un primo tempo straordinario, il secondo, invece, non da Roma. Volevamo fare la nostra partita e fare risultato, ma purtroppo siamo usciti con una sconfitta che ci lascia ancora in corsa: abbiamo le carte in regola per passare il turno». L’ex numero dieci ribadisce poi che «Quando uno smette di giocare deve essere cosciente di quello che fa. Ogni tanto sono in tribuna, vorrei entrare e giocare, ma è normale, perché il mio addio è ancora abbastanza fresco». Totti sfilerà domani sul red carpet degli Oscar dello Sport a Montecarlo, insieme, tra gli altri, a Roger Federer. Monchi raggiungerà invece in queste ore Pallotta (ancora cori ieri sera contro di lui) a Boston. Il ds deve concordare con il presidente statunitense le strategie legate alla preparazione della prossima estate e al mercato estivo, sul quale si sta già lavorando. Di Francesco, appesantito dalla brutta sconfitta subita contro il Milan, comincerà invece a pensare alla difficile trasferta di sabato prossimo a Napoli. Le possibilità di raddrizzare definitivamente la stagione rischiano di scarseggiare e, contro la squadra di Sarri in corsa per lo scudetto, non sarà semplice riavvicinare la zona Champions. Champions che la Roma ritroverà poi il 13 marzo, nel ritorno all’Olimpico contro lo Shakhtar, dopo la sfida casalinga con il Torino. Un calendario intenso e determinante, che trova però una squadra non prontissima, né dal punto di vista fisico, né da quello mentale.



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