CALCIOMERCATO AS ROMA RIQUELME – La Roma ha deciso, adesso il primo nome per la fascia sinistra è quello di Rodrigo Riquelme. È l’esterno spagnolo il preferito della dirigenza giallorossa dopo le difficoltà – almeno immediate – ad arrivare a Federico Chiesa. Così dopo aver studiato e analizzato i tanti profili nella lista studiata da Ghisolfi, quello sicuramente tra i migliori è dell’attaccante dell’Atletico Madrid che piace e neanche poco, scrive il Corriere dello Sport.
Siamo già oltre la semplice infatuazione, ma forse anche il classico flirt estivo: la Roma non solo ha avviato i contatti con gli agenti di Riquelme, ma li ha anche intensificati negli ultimi giorni per avere la loro totale disponibilità al trasferimento prima di passare alla parte più complicata dell’operazione. Trattare con l’Atletico Madrid, che non è proprio un outlet.
E allora il primo passo è stato fatto: Rodrigo ha aperto alla coppia Souloukou-Ghisolfi che sta lavorando sull’operazione, l’idea di giocare in Serie A lo intriga. Un pensiero che ha già da diverso tempo, non a caso circa un mesetto fa i suoi agenti hanno fatto un’incursione negli uffici dell’Atalanta per valutare una possibile operazione. Del resto a Bergamo si lavora tanto con i giovani e si plasmano, un modello che ora vuole seguire anche la Roma, motivo per il quale lo spagnolo ha accettato la possibile destinazione.
La trattativa con l’Atletico Madrid è cominciata. E non sarà certo semplice, né probabilmente si chiuderà nel giro di qualche ora. Perché al momento la distanza tra i due club è abbondante, di circa una decina di milioni. Gli spagnoli chiedono 30 milioni per lasciar andare l’esterno di sinistra, la Roma al momento non è andata oltre i 20 milioni circa: un chiaro momento di strategia e di studio tra le parti, anche per capire quanto si potrà tirare la corda sul prezzo.
Di certo l’operazione è facilitata dall’ingaggio molto basso del ragazzo che dai colchoneros percepisce 800 mila euro e che in giallorosso andrebbe a prendere non più di 1,5 milioni, almeno inizialmente. Per questo motivo il margine per investire sul cartellino è più ampio rispetto, ad esempio, all’operazione Chiesa, e non è escluso che le parti non possano raggiungere un accordo sui 25-28 milioni più bonus.
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