La coppia, stavolta, potrebbe essere davvero quella giusta. La più inaspettata, forse, ma certamente quella che finora sembra aver dato più garanzie. In teoria, Federico Fazio dovrebbe essere il sostituto di Manolas, in pratica, almeno per adesso, il gigante argentino sembra aver scalato le gerarchie e, un po’ per scelta un po’ per necessità, domani dovrebbe giocare la terza partita di fila accanto al greco. Un piccolo grande evento, nella Roma di questi tempi.

SCELTE OBBLIGATE – D’altronde, le prestazioni di Juan Jesus hanno costretto Spalletti a far fare un passo indietro al brasiliano, che vive in un momento difficile «soprattutto sul piano della fiducia». Vermaelen continua a stare male, quindi l’impiego di Fazio, che pure era stato bocciato a Oporto quando il belga era stato espulso, è diventato obbligatorio. E lui ha risposto bene a tratti a Plzen, decisamente meglio al Franchi. Contro il Crotone dovrebbe scendere di nuovo in campo e non è detto che non si vada avanti così, turnover permettendo, fino al rientro di Rüdiger il mese prossimo.

SEMPRE IN CAMPO – Fazio ha lasciato il Franchi sorridente, nonostante tutto, Manolas invece aveva il solito sguardo. D’altronde è costretto a fare gli straordinari, e la parola riposo sembra sia stata abolita dal suo vocabolario: in questa stagione ha giocato sempre, saltando solo 10’, e ha lavorato con 4 compagni di reparto differenti in 7 partite: Fazio, appunto, Vermaelen, Juan Jesus e De Rossi. Tre mesi fa conosceva solo Daniele, e forse anche a questa continua girandola sono dovuti i gol incassati dalla Roma, che è riuscita a mantenere la porta inviolata soltanto in casa contro l’Udinese. Non solo: in queste 7 gare, Spalletti ha fatto giocare 5 volte Szczesny e 2 Alisson e anche questo, per uno che fa il centrale e deve comandare la difesa, è un aspetto da tenere in considerazione.

RINNOVO, SI TRATTA – Così come va tenuto in considerazione il nuovo contratto che la Roma vorrebbe fare a Kostas: è il centrale più presente dell’era americana, da tre stagioni è il punto fermo della retroguardia, eppure è uno di quelli che guadagna meno. Magari sarà poco personaggio, e quindi poco spendibile a livello di marketing (oltre a re Totti, ci sono El Shaarawy, Salah, Nainggolan e Strootman che vanno per la maggiore), ma il rendimento in campo è sempre elevato e le partite saltate, nonostante una scarsa sopportazione del dolore, si contano sulle dita di una mano. In due anni e un mese, infatti, Manolas ha già disputato 93 partite, mentre con l’Aek si era fermato a 84 e con l’Olympiacos a 74. Ecco perché il rinnovo di contratto è delicato: lui chiede un ingaggio da top player, da almeno 4 milioni, la Roma sembra ferma a 3. Si tratta senza sosta, visto quanto è fondamentale Kostas, ma l’accordo ancora non c’è.

(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)



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