La rivoluzione di Roma. L’Inter domani sera all’Olimpico sarà diversa per sette undicesimi rispetto a quella che si è capottata giovedì a Praga. Rientri pesanti in tutti i reparti, con De Boer a sperare che cambi soprattutto l’atteggiamento. Perché se è vero che in questo primo scorcio di stagione a volte hanno toppato l’approccio anche i big, di certo in Europa non hanno saputo cogliere l’occasione le seconde linee.
TRE SU QUATTRO – Il reparto che subirà la maggiore trasformazione sarà la difesa. Dei quattro di Coppa resterà soltanto Murillo. Al suo fianco tornerà il totem della retroguardia, Joao Miranda. Un leader silenzioso capace di guidare la linea, di sopperire con l’intelligenza e il senso della posizione ad uno scatto nel breve non da centometrista. Sugli esterni – ruolo nel quale è stato bocciato Nagatomo, rimasto in tribuna –, D’Ambrosio e Miangue lasceranno il posto ad Ansaldi e Santon. Coppia anomala, anche perché l’argentino ha esordito solo a Praga, dopo l’infortunio al ginocchio sinistro. In un settore che non ha ancora convinto, Ansaldi può fare la differenza. Ha esperienza, si adatta su entrambe le fasce, sa coprire e soprattutto crossare. Come dimostrano i tre assist su azione in una sola partita: Genoa-Palermo dello scorso campionato. Dentro anche Santon, la sorpresa di settembre. Reduce da un’estate da incubo in cui Napoli, Sunderland e West Ham lo hanno rispedito al mittente per qualche problema al ginocchio, il ragazzo si è rialzato e De Boer lo sta utilizzando spesso a sinistra.
ASSE – Anche nel cuore del gioco, nessun superstite del tracollo di Praga. A ringhiare davanti alla linea torna Medel. Un metronomo che non sarà bello a vedersi, ma pesa per due. Basta non chiedergli di fare il regista puro. Al suo fianco dovrebbe tornare l’amuleto Joao Mario. Con lui in campo, tre vittorie in tre gare. E lo scalpo della Juve. Senza di lui, lo score nerazzurro dice tre sconfitte e due pareggi interni contro Palermo e Bologna. Soltanto oggi verranno sciolti gli ultimi dubbi dopo il fastidio al polpaccio che lo ha tenuto fuori domenica, ma il portoghese ieri ha lavorato in gruppo e dovrebbe farcela. E se De Boer preferisse farlo partire dalla panchina, occhio a un altro ritorno eccellente: Brozovic. Il croato senza mezze misure – epico o insubordinato – si è redento e ha caratteristiche uniche nella batteria dei centrocampisti. Alcuni post con fidanzata mentre i compagni perdevano a Praga non sono piaciuti ai tifosi, ma FdB va per la sua strada.
I KILLER – Del pacchetto offensivo in compenso verrà riproposto soltanto Candreva, atteso a una sorta di derby. Eder e Palacio lasceranno il posto a Icardi e Perisic. Il peso specifico di Mauro va oltre il fatto di essere entrato in quasi tutti i 9 gol della squadra: 6 reti, un assist e il pallone rubato per il guizzo di Palacio contro lo Sparta. Il capitano è uscito da un’estate da centrifuga con il vestito del vero leader. Sponde, partecipazione alla manovra, corsa e sportellate prima non sempre facevano parte del suo repertorio. Alla sua sinistra, riecco gli strappi di Perisic. Il croato ha già segnato due reti – tra cui quella decisiva per battere la Juve – e l’anno scorso all’Olimpico fece impazzire Florenzi. Ivan il terribile tra l’altro è uno che si accende soprattutto nei big match…
(Gazzetta dello Sport – L. Taidelli)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA