Altro che mercato fermo. Il grande bluff della Roma (e di Spalletti) si svela nella coda del mercato. Preso a sorpresa il francese Grenier dal Lione in prestito gratuito con diritto di riscatto a 3 milioni e mezzo, praticamente ceduto Paredes, in arrivo un altro centrocampista che quasi certamente non sarà Donsah, sfumato l’affare Defrel. C’è tanta carne al fuoco anche per giugno: prenotati Kessie dell’Atalanta e il ritorno di Pellegrini dal Sassuolo, ma per finanziare le operazioni in entrata bisognerà vendere uno tra Manolas (più probabile) e Nainggolan, entrambi delusi dal mancato adeguamento contrattuale. Insomma la Roma continua a smontare e rimontare i pezzi, costretta dalle esigenze di bilancio a far cassa di continuo cercando al tempo stesso di non intaccare la competitività della squadra. Da Sabatini a Massara la missione ordinata da Pallotta non cambia, senza gli introiti della Champions si è reso necessario il sacrificio di un big oltre alla cessione anticipata di Iago Falque al Torino e al prestito di Iturbe. Alla fine, in un ballottaggio con Manolas, è stato scelto di vendere Paredes, perché fra i due è quello che ha attirato un’offerta concreta, superiore ai 20 milioni di euro. Di chi? Il mistero dovrebbe essere stato sciolto nella notte dopo una riunione infinita a Milano col suo agente Sabbag, tra mille voci su un esodo in Premier o in Liga, dove piace parecchio, o un clamoroso inserimento di Juventus e Milan che lo corteggiano da quest’estate. Il ragazzo, consapevole di essere la riserva di De Rossi nella Roma, con la seria possibilità di vivere la stessa situazione il prossimo anno (il rinnovo di DDR è quasi scontato), ha accettato di partire. Ovviamente andando a guadagnare di più. Spalletti non si è opposto e non lo avrebbe fatto neppure se la società avesse venduto Manolas, seguito con grande attenzione dall’Inter. Ma di proposte concrete a Trigoria ancora non c’è traccia.

Intanto ieri è sbarcato a Ciampino Clement Grenier su un volo privato proveniente da Lione. Classe 1991, centrocampista di qualità, ambidestro e specialista della punizioni, ha sfoggiato subito un “daje Roma” e la sciarpa giallorossa in bella vista: ha scelto la maglia numero 7 e oggi sosterrà le visite mediche. Grande promessa da giovane nel Lione in cui giocava anche Pjanic, doveva fare i Mondiali con la Francia e firmare per l’Arsenal ma una serie di infortuni gli hanno spezzato la carriera. Basti pensare che negli ultimi tre anni ha giocato la miseria di 28 partite in Ligue 1, di cui appena 4 quest’anno mai da titolare. Una scommessa totale insomma, a basso prezzo. Era stato offerto a novembre da un agente italiano, tre giorni fa Massara ha ripescato la sua cartella e ha chiuso l’operazione. Ieri era già oltre e ha passato l’intera giornata a Milano col dg Baldissoni a chiudere e impostare trattative. Col Sassuolo doppia fumata nera anche se oggi potrebbe esserci un nuovo round: troppo alta la valutazione di Defrel, a maggior ragione dopo i dubbi di Spalletti di inserire un altro attaccante in rosa, la Roma vorrebbe almeno riportare Pellegrini in anticipo a Trigoria ma Squinzi ha risposto picche. Salvo sorprese, il centrocampista tornerà giallorosso quest’estate, sfruttando la clausola da 10 milioni fissata in una scrittura privata fra i due club. Ora serve un altro tassello per coprire la partenza di Paredes, attese novità in giornata. Il Bologna ha rifiutato la proposta giallorossa per Donsah, si guarda altrove. Il vero colpo è rinviato a luglio: c’è un accordo con l’Atalanta per Kessie, valutato circa 30 milioni di euro. La Roma ha superato tutti e intanto manderà subito il baby difensore Marchizza a Bergamo, con possibile prestito immediato al Cesena, tenendosi una clausola per riacquistarlo e/o una percentuale sulla rivendita. Affare avviatissimo, ma fino alla firme c’è il rischio che si inseriscano Juventus e Chelsea.

(Il Tempo – A. Austini)



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