Ruggiero Rizzitelli

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE RIZZITELLI – Ruggiero Rizzitelli, ex attaccante della Roma, ha rilasciato un’intervista a Leggo parlando della finale di Europa League tra i giallorossi e il Siviglia. Queste le sue dichiarazioni:

Iniziamo da quel gol, l’ultimo in una finale di coppa Uefa della Roma.
“Assolutamente, avevamo dominato quel torneo vincendo quasi tutte le partite. Ce lo sentivamo nostro e volevamo regalare una grande gioia ai tifosi e al presidente Viola che era appena venuto a mancare. Nonostante il 2-0 per l’Inter all’andata e quell’arbitraggio vergognoso eravamo convinti di poterla ribaltare all’Olimpico. Siamo stati superiori in tutto in quella partita. Ho colpito il palo dopo 10’, poteva cambiare tutto. Nonostante tutto quella coppa è rimasta in quello stadio”.

Ci sono tante similitudini tra la sua Roma e questa.
“Sono due squadre molto simili, che vanno oltre i limiti e che sanno soffrire. Hanno un qualcosa che le accomuna nell’animo e nel cuore. Mourinho non ha la squadra da finale visti tutti gli infortuni che sono capitati nella parte più calda della stagione. E’ un miracolo il fatto che la Roma sia a Budapest, Eppure qualcuno lo critica Sono gli addetti ai salotti, tra cui molti miei ex colleghi. Noto che hanno una frustrazione fuori dal normale o forse lo fanno solo per farsi pubblicità”.

Dicono sia fortunato.
“Ma la fortuna serve sempre, e poi te la devi cercare mica casca dal cielo”.

Da una parte c’è il re di coppe (Mou) dall’altra la regina di coppe che è il Siviglia. Chi arriva favorito?
“Se parliamo di qualità tecniche e di palleggio è favorito il Siviglia, ma questo non vuol dire nulla”.

La Roma arriva in finale ma è sesta in campionato, il Siviglia addirittura nono. E anche la sua Roma nel ’91 andò meglio nelle coppe. Cosa serve per andare bene su tre fronti?
“Serve avere 25-30 giocatori di livello che possano intercambiarsi nei vari tornei. Oggi in Europa solo il City lo ha potuto fare. Mi sembra ovvio che non si può arrivare in fondo a due-tre competizioni se non hai questo requisito”.

Ultima domanda: meglio Dybala non al 100% o un altro giocatore in forma?
“Farlo giocare subito sarebbe un problema. Se si fa male rischi di mandare in depressione la squadra. Lo rischierei nel secondo tempo se le cose non dovessero essere perfette. Quando vedi che entra un campione così mandi in bambola gli avversari come avveniva con Totti negli ultimi anni”.



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