Luciano Spalletti, allenatore della Roma

Un pranzo a Firenze a due tavoli di distanza da Corvino, lo sfogo di Dzeko ancora bello caldo e un’accoglienza freddina per Monchi. Il poker inflitto al Pescara di Zeman non ha liberato Spalletti dalle polemiche e dai tanti dubbi sul futuro. Intanto alla sua Roma occorrerebbe solo tenere la marcia, senza accelerare né frenare per arrivare al traguardo minimo. La media di 2,2 punti a partita ottenuta fin qui basta e avanza nelle ultime 5 partite per ottenere il matematico accesso diretto in Champions, il 14° secondo posto della storia romanista (l’ottavo dal 2003 ad oggi, un record in serie A).

Alla Roma servono 10 punti contro Lazio, Milan, Juve, Chievo e Genoa, a meno di un nuovo passo falso del Napoli. Oltre ai punti però occorre ritrovare serenità. L’uscita polemica dal campo di Dzeko durante la gara col Pescara («Fai ancora il furbo», si legge dal labiale) potrebbe lasciare il segno. Dopo la gara al bosniaco è stato raccomandato di non parlare con i giornalisti. «Tranquilli, non dico niente», ha risposto lui scocciato prima di dirigersi verso il pullman che ha riportato la squadra nella capitale. La società lo multerà senza esagerare (con soldi dati come al solito in beneficenza), ma Dzeko non sarà escluso dal derby di domenica come accaduto a Bonucci nella Juve dopo lo scambio di insulti con Allegri. Contro la Lazio quindi proverà a segnare il famoso gol che vale l’aggancio a Totti (36 stagionali). Il rapporto tra Edin e Spalletti, però, resta burrascoso anche a causa delle continue frecciate del tecnico nei confronti del bomber. A pesare sul rapporto potrebbe essere pure l’incertezza e i continui cambi di umore di Spalletti riguardo il futuro.

Ieri Luciano è stato beccato e fotografato (dal sito FirenzeViola) a Firenze a parlare col dg viola Corvino. I due però erano accompagnati dalle famiglie e si sono incontrati per caso in un ristorante frequentato da parecchi addetti ai lavori (Totti compreso). Di sicuro tra Spalletti e Firenze c’è un rapporto speciale e non è detto che non possa nascere qualcosa visto che si è raffreddata la pista Tottenham. Resta l’Inter che però pensa soprattutto a Simeone. A Trigoria continuano a non escludere un futuro con Spalletti, ma l’atteggiamento del tecnico potrebbe aver infastidito Pallotta e il lungo contratto firmato da Monchi (4 anni più uno) dovrebbe aprire le porte a un nuovo progetto avviato proprio dal ds spagnolo. I nomi coi quali preferirebbe lavorare sono nell’ordine: Emery, Sampaoli e Marcelino.

Ieri Monchi ha passato la sua prima piena giornata romana in compagnia degli altri dirigenti, ma non di Spalletti che si trovava appunto a Firenze. “Renderà questo club ancora più grande”, ha assicurato Fazio.

(Leggo – F. Balzani)



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