AS ROMA NEWS BODO/GLIMT MOURINHO – Sarà la sua notte. Una di quelle in cui ci si è tuffato già tante altre volte, ma che vuole continuare a vivere per arrivare ancora una volta fino in fondo. Sarà la magica notte di José Mourinho, dove quel magica sta chiaramente come auspicio per il dolce finale, scrive La Gazzetta dello Sport.
Del resto, l’allenatore della Roma è certo che l’epilogo sia proprio questo e ieri non ha fatto proprio nulla per nasconderlo. «Giocheremo una partita di calcio: che vinca il più bravo, dove sono convinto che i più bravi siamo noi», ha detto in conferenza. E non conta che quest’anno la Roma abbia già incontrato tre volte il Bodo tirandone fuori solo un misero pareggio (e due sconfitte), conta piuttosto che questa può essere la partita chiave della quattro. E la Roma, stavolta, non vuole proprio sbagliarla.
Ovviamente, Mourinho sa bene che vincere o perdere non cambierebbe la sua storia e il suo blasone internazionale. Ma un successo vorrebbe dire inseguire ancora quel poker di coppe a cui tiene da matti. Mou vuole infatti essere il primo allenatore della storia ad aver vinto tutte le coppe europee, dopo aver portato a casa due volte la Champions ed altrettante Europa League (che nel primo caso, con il Porto, si chiamava ancora Coppa Uefa). Ma per Mou conta anche la Coppa delle Coppe del 1997, quella che vinse da vice di Bobby Robson al Barcellona. E non manca occasione per rimarcarlo.
Del resto, questa con il Bodo è l’undicesima volta che Mourinho arriva con una sua squadra ad un quarto di finale europeo ed il dato che rassicura la Roma è che nelle dieci precedenti Mou non ha mai sbagliato, centrando sempre la semifinale. Evidentemente, quando le partite pesano e iniziano ad essere come delle finali, Mou ci mette sempre del suo. «Vogliamo andare in semifinale, siamo preparati ed ho grande fiducia nei miei giocatori», ha ribadito.
Senza voler toccare minimamente l’argomento Bodo, l’aggressione subita da Nuno Santos all’andata (a proposito, ieri il The Indipendent ha pubblicato il famoso video in cui si vede quando il preparatore dei portieri della Roma è entrato in contatto con Knutsen, il tecnico del Bodo che oggi si guarderà la partita dalla tribuna). «Io non penso, la Uefa pensa. Io non decido, decidono loro», riferendosi proprio alla conferma della squalifica di Knutsen. Un motivo in più per arrivare in semifinale e prendersi una dolce rivincita.
Anche perché la sua Roma adesso ha trovato compattezza, con Mou che è vero che ha disposizione più uomini di prima per scegliere, ma è anche vero che poi alla fine gioca sempre con quei 13-14, mettendoci sopra qualcun altro in corsa. «Adesso penso il contrario di quando avevamo dei momenti di difficoltà, prima in panchina c’erano poche alternative mentre ora ci sono giocatori di qualità che possono cambiare le partite. Con la Salernitana, ad esempio, senza panchina non avremmo mai vinto».
Già, ma intanto stasera dovrebbe affidarsi alla solita squadra, quella oramai consolidata con il 3-5-2, con Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle di Abraham e Zaniolo ancora in panchina, pronto a subentrare. A meno che Mou non decida di abbassare Micki tra i due mediani per aumentare la qualità nel palleggio, buttando dentro proprio il gioiellino giallorosso.
L’altro dubbio, invece, il tecnico ce l’ha ovviamente in difesa, dove Mancini sembra recuperato dopo il grande spavento di Bodo ma che nel caso ancora non fosse pronto lascerebbe il posto a Kumbulla. Chi gioca gioca, comunque, l’aspettativa resta sempre la stessa: vincere, per volare in semifinale. «E vogliamo farlo anche nei 90 minuti», chiude Mou. Per vivere, appunto , l’ennesima grande nottata europea.
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