AS ROMA NEWS FIORENTINA ABRAHAM – Dalla Fiorentina alla Fiorentina sono passati 511 giorni, ma per certi versi – calcisticamente parlando – anche una vita intera. Il 22 agosto 2021, infatti, la Roma di Mourinho faceva il suo “vernissage” in campionato all’Olimpico contro i viola, che oggi saranno di nuovo gli avversari chiamati ad ostacolare la rincorsa giallorossa alla zona Champions, scrive La Gazzetta dello Sport. Ma che cosa è successo in questi quasi diciassette mesi di passione? Tanto, e più nel bene che nel male. Innanzitutto la Roma è tornata a vincere un trofeo, cosa che mancava dal 2008.
La Conference League, per i tifosi, è servita a lenire il mancato approdo in zona Champions, tant’è vero che la passione si è risvegliata fino ad arrivare a quella serie di “sold out” consecutivi dell’Olimpico che i “soli” 60.000 di mercoledì scorso in Coppa ha interrotto per modo di dire, visto che anche stasera lo stadio sarà esaurito.
Di sicuro, però, è mancata quella Grande Bellezza che invece il Napoli è riuscito a esprimere. È importante? Ognuno avrà la sua risposta. Di sicuro sono significativi quei dati che raccontano come la squadra giallorossa, nella gestione Mourinho, ha vinto 23 volte con un solo gol di scarto (con ben tredici 1-0) e 25 volte abbia chiuso le partite senza gol al passivo, lasciando intendere come la fase difensiva sia il marchio di fabbrica del progetto. Non è un caso, perciò, che in questa stagione, sulle 32 reti complessive segnate, ben 14 – cioè il 43,8% siano arrivate non da azioni manovrate, bensì da palla inattiva. Anche per questo un successo interno con più di un gol di scarto in campionato manca da agosto (Monza).
Intendiamoci, non è un peccato, solo un modo di intendere il calcio che comunque produce frutti. Una cosa è certa: se sulla carta la Fiorentina di Italiano è una formazione in grado di mettere in apprensione la difesa giallorossa, priva oggi anche dello squalificato Ibanez, la difesa viola lascia spazi, che potrebbero aiutare la resurrezione di Abraham e Zaniolo.
«Sarà una gara difficilissima», dice infatti il tecnico viola Italiano. Proprio contro la Fiorentina, un anno e mezzo fa, a indirizzare il match fu il centravanti inglese, procurando l’espulsione del portiere Dragowski che indirizzò la partita. Vinse la Roma 3-1 senza che i viola sfigurassero, mentre Abraham, pur non segnando, conquistò tutti, fino ad arrivare a chiudere la sua prima stagione italiana con 27 gol.
Sembra incredibile, perciò, che Tammy non segni in campionato all’Olimpico dal marzo scorso, quando aveva realizzato una doppietta alla Lazio. Un digiuno troppo lungo, anche se mai come quello di Zaniolo, a cui il gol casalingo in Serie A addirittura latita dal novembre 2019, complice il doppio infortunio al ginocchio. Morale: è possibile cucire la distanza che c’è fra risultati e spettacolo. Per questo la sfida alla Fiorentina ha un significato che potrebbe andare anche oltre i punti. Basta crederci, basta volerlo.
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