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Rassegna stampa

Roma a oltranza, ma per firmare adesso Friedkin non vuole rischi

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NOTIZIE CESSIONE AS ROMA FRIEDKIN – Dicono che i grandi amori siano quelli più travagliati, che nascono dalle avversità. Ebbene – senza scomodare Paolo e Francesca della «Commedia» dell’Alighieri o Cyrano e Rossana dell’opera di Rostand – ci sono tutte le premesse perché la nascente storia di cuore e soldi fra la Roma e Dan Friedkin possa far commuovere anche gli spiriti forti del calcio.

Pensateci, in un’Italia nella bufera per via del coronavirus – con tutte le poco edificanti beghe pallonare che ha prodotto come effetto collaterale – il magnate texano (ma di origini californiane) non ha affatto intenzione di gettare la spugna, e in un grattacielo di Manhattan lo stuolo dei suoi legali sta concludendo l’esame delle circa seicento pagine dei contratti preliminari, prima di apporre le firme destinate a sancire il passaggio di proprietà del club giallorosso da James Pallotta al futuro targato Toyota.

Proprio per questo non sorprende che negli ultimi giorni ci siano stati fitti contatti telefonici tra gli uomini del «Friedkin Group» e i dirigenti della Roma, o a volte anche con lo stesso Pallotta. Il mantra (preoccupato) era sempre lo stesso: «Che sta succedendo in Italia?».

Tenete conto che le notizie che rimbalzano del nostro Paese negli Stati Uniti spesso non sono edificanti. Un esempio per tutti: due giorni fa il nostro ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si è lamentato pubblicamente in un post del modo in cui la Cnn sta dipingendo l’Italia come epicentro del coronavirus. «E’ una distorsione della realtà», è stato il commento. Vero, ma dall’altra parte dell’Oceano Atlantico vogliono capire.

Per quanto tempo durerà l’emergenza? Cosa succederà al campionato? A quanto ammonteranno le perdite previsionali per la Roma? Domande serie, che si sono sposate a quelle della governance della Serie A, alla luce anche della querelle tra Dal Pino e Zhang. Come sarà possibile tra un anno vendere il prodotto Serie A? Per questo, si capisce come le limature su ogni aspetto della trattativa sono indispensabili, anche alla luce della recente fluttuazione del titolo in Borsa (due giorni fa, +12,7%). Con la Consob che vigila.

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Lo stesso Pallotta, prendendo informazioni da Roma, si sta spendendo per rassicurare Friedkin, con cui i rapporti sono cordiali, insistendo anche sul fatto che la Uefa – dopo anni di rigido «financial fairplay» – dal 2021 potrà cambiare i criteri vigenti, di fatto ammorbidendoli, cercando di far uscire dal vincolo delle plusvalenze e degli ammortamenti a tutti i costi. «Ammorbidimenti», peraltro, che sono stati già varati dalla Federcalcio per l’iscrizione alla Serie A.

Buone notizie, quindi, per il futuro nuovo proprietario della Roma, che dopo una stagione dedicata principalmente al risanamento dei conti e al taglio dei rami morti, potrà investire con più libertà. Ma dopo i giorni delle rassicurazioni, prima deve arrivare quello delle firme. Poi, finalmente, potrà scoppiare l’amore, e tutto quello che verrà.

(Gazzetta dello Sport)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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