«Totti non gioca, ma farò cinque cambi». Al netto della polemica innescata dall’imprevedibile Pallotta che, spogliatosi dei panni di freddo e distante manager statunitense ha deciso di trasformarsi in un De Laurentiis, le uniche preoccupazioni nella testa di Spalletti sono legate alla gara di stasera contro il Palermo. E alla necessità di tenere lontano il Napoli dal secondo posto. «L’unica strada per far uscire dalla crisi la Roma è vincere la prossima partita – la ricetta del tecnico per riprendere la retta via dopo tre sconfitte consecutive –. Bisogna ritrovare la tranquillità della forza che hanno nella testa i giocatori. Siamo finiti con una ruota nel fango e io sono l’unico responsabile di questo, perché sono al volante. Diventa quindi fondamentale avere sotto il cofano i cavalli giusti per uscire dal fango perché siamo un po’ impantanati». I cavalli romanisti hanno però la lingua di fuori, inevitabile provare a cambiare qualcosa. Perché giovedì prossimo ci sarà il secondo – disperato – round contro il Lione e le scelte vanno dosate come farebbe qualsiasi medico scrupoloso e preoccupato del suo paziente. «Dzeko può riposare – ammette il tecnico giallorosso – ma Totti inizia dalla panchina. E 4-5 che non hanno giocato a Lione, ci saranno». Quindi? Squadra imbottita di centrocampisti ed esterni? A complicare le scelte ci si è messo un risentimento muscolare accusato nella rifinitura di ieri da Perotti. Il giocatore non è partito per Palermo, restringendo così le possibilità di turnover. Al di là delle scelte, Spalletti si aspetta risposte importanti «da chi ha giocato poco», perché «loro fanno parte della Roma e anche su di loro ho puntato, anche se li ho usati di meno». Il messaggio ha come destinatari El Shaarawy, Mario Rui e, chissà, forse anche Gerson e Grenier, spariti completamente dai radar.
La Roma vorrebbe stasera ripartire da Milano, dalla gara con l’Inter, l’ultima vittoria che aveva illuso un po’ tutti – in primis Spalletti – prima del crollo in coppa Italia (Lazio), campionato (Napoli), Europa League (Lione). «In un momento come questo conta solo il risultato sul campo – chiosa Spalletti – conta l’oggi, chi vuole il bene della Roma e chi fa bene il lavoro di professionista senza pensare alla durata del contratto o altro». Il ritorno d’Europa League non sembra preoccupare solamente l’allenatore giallorosso, concentrato sul come uscire dalla crisi, ma, per motivi diversi, anche le forze dell’ordine. Gli incidenti scoppiati fuori dalla stadio del Lione, creano un precedente tra le due tifoserie che potrebbe creare delle tensioni anche giovedì, allo stadio Olimpico. Per questo si sta predisponendo un’organizzazione dell’ordine pubblico piuttosto meticolosa, che verrà esposta con un Tavolo tecnico tra le parti nelle prossime ore.
(La Repubblica – F. Ferrazza)
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