Montella segnò il suo 21° gol nell’ultima partita della sua prima stagione romanista, sul campo del Verona, facendo una piroetta su se stesso in area piccola e beffando Frey con un delizioso pallonetto di sinistro. Poi finì 2-2, era il 14 maggio 2000, giorno in cui la Lazio – 500 chilometri più a sud – stava per festeggiare il suo secondo scudetto, scrive il Corriere della Sera.
La Roma vinse il terzo l’anno dopo, il 17 giugno 2001, battendo 3-1 il Parma: Montella segnò il 2-0 e fece il lancio di 60 metri sfruttato da Batistuta, dopo un dribbling su Cannavaro, per infilare Buffon sul suo palo firmando il gol della sicurezza. Era il 21° del 2000-01 per l’argentino, anche lui appena vestito di giallorosso.
Batigol li fece in 32 partite, Montella in 41, mentre stasera ad Arnhem giocherà la 37ª Abraham, che potrebbe eguagliare quei due gloriosi predecessori arrivando alla stessa quota 21 che gli varrebbe un record nell’era moderna, perché nessun neo-romanista ha segnato di più negli ultimi novant’anni.
Davanti al 24enne inglese – 13 gol in campionato, 6 finora in Conference League e 1 in Coppa Italia – resterebbe solo «Sigghefrido» Volk, che nel 1928-29 (la prima stagione per lui, la seconda in assoluto della storia romanista) ne realizzò 24 nelle 30 partite della Divisione Nazionale, l’ultimo campionato con questo nome prima della nascita della serie A: non ne giocò altre, perché la Coppa Italia non c’era e la Roma esordì in Europa solo nel 1931, quando il primo gol – a Praga – lo segnò naturalmente lui, il centravanti arrivato da Fiume, che oggi è la croata Rijeka.
Una rete al Vitesse (o anche di più, naturalmente) aiuterebbe Abraham nella rincorsa ad un altro traguardo: diventare il 6° capocannoniere della Roma in Europa. In testa alla classifica della Conference l’inglese è da solo a quota 6; prima di lui ci sono riusciti Manfredini nel 1960-61, lo stesso «Piedone» e Lojacono nel 1962-63, sempre in Coppa delle Fiere; Voeller in Uefa nel 1990-91; Dzeko nel 2016-17 e Borja Mayoral l’anno scorso in Europa League.
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