Sebino Nela

NOTIZIE AS ROMA NELA – La Roma ammaina un’altra bandiera, l’ennesima negli ultimi anni di gestione americana: Sebino Nela. La società giallorossa, che aveva richiamato Nela in società nel 2016 dopo molti anni, affidandogli prima il ruolo di SLO (Supporter Liaison Officer, un raccordo tra la società e i tifosi) e poi quello di dirigente al seguito della prima squadra della Roma Femminile, ha deciso di non rinnovare il contratto al terzino, che con la società giallorossa aveva vinto, da protagonista, lo scudetto nella stagione 1982-1983.

Da Trigoria fanno sapere che si è trattato di una scelta nell’ambito della riorganizzazione dell’area femminile, ma l’addio di una figura a cui i tifosi sono rimasti molto legati – in undici anni e mezzo da calciatore ha collezionato quasi 400 presenze e segnato 19 gol, tra cui uno in un derby rimasto nel cuore dei romanisti – non è passato inosservato.

Tanto più in un momento storico in cui il presidente Pallotta e la proprietà americana sono indicati come i maggiori responsabili di un distacco emotivo da parte della tifoseria. Soprattutto sui social network sono stati in molti ad esprimere solidarietà a «Hulk», come era soprannominato ai tempi della sua militanza in maglia giallorossa. «Non ci riconosciamo più in una società che non fa altro che allontanare figure come Sebino, romanista vero e professionista esemplare», il commento di molti tifosi su Twitter. C’è anche chi, però, ricorda come sia stata proprio la Roma americana a riportarlo in società dopo molti anni di assenza.

Di certo non l’hanno presa bene Virginia e Ludovica, le figlie di Nela, che sui social hanno pubblicato due lunghi post critici nei confronti della società. «In pochissimi – le parole di Virginia – hanno dato la vita e hanno amato veramente questi colori come hai fatto tu per dodici stagioni consecutive, in campo come fuori. Purtroppo qualcuno che del vero calcio giocato e dell’amore per la maglia non se ne intende affatto, ha voluto che tu oggi non ne facessi più parte. Del vero calcio ormai è rimasto solo il ricordo, che ha fatto innamorare e sognare i tuoi tifosi. Sempre veri. Ad maiora papo!».

Incalzata sull’argomento, ha poi proseguito: «Nessun imprenditore o banchiere capirà mai il valore e l’appartenenza alla maglia». È arrivato anche il commento dell’altra figlia, Ludovica: «Hai sudato, gioito e pianto per la tua maglia, la tua squadra, la tua Roma, la tua città d’adozione. Hai continuato a servirla e ad onorarla in nome di quei valori e di quella storia che questa società ha voluto cancellare. Ieri qualcuno ha voluto che tu non facessi più parte di questa Roma. Ma la verità, mio adorato papà, è che tu sei la storia della Roma e questo nessuno potrà cancellarlo dalla memoria di chi ti ama». Molti anche i messaggi arrivati direttamente a Nela da amici e tifosi.

(Corriere della Sera)



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