Rassegna stampa
Roma, agguato ultrà: 33 serbi della Stella Rossa indagati per rapina e lesioni
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AS ROMA NEWS FEDAYN ULTRA STELLA ROSSA – Un cellulare perso sul luogo dell’aggressione ha smascherato i responsabili. Dopo due anni di indagini, la procura di Roma ha individuato e indagato 33 ultrà serbi della Stella Rossa, accusati di rapina e lesioni per l’agguato ai danni dei Fedayn Roma 1972, il gruppo organizzato di tifosi giallorossi, riporta La Repubblica.
L’episodio risale al 4 febbraio 2023, quando un vero e proprio commando di ultrà serbi del gruppo Delije ha pianificato e portato a termine una spedizione punitiva paramilitare nel cuore della Capitale. Obiettivo: rubare lo striscione dei Fedayn, un simbolo identitario della Curva Sud.
L’inchiesta e il piano paramilitare
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Erminio Amelio, hanno ricostruito ogni dettaglio dell’operazione. Il gruppo serbo è giunto in Italia da tre rotte diverse per depistare eventuali controlli:
- Bergamo Orio al Serio, dove alcuni ultrà hanno assistito alla partita di basket Olimpia Milano-Stella Rossa prima di dirigersi a Roma.
- Trieste, punto di partenza di un altro gruppo.
- Napoli, dove una parte degli ultrà ha fatto tappa per incontrare alcuni esponenti del tifo organizzato partenopeo.
Una volta a Roma, i Delije hanno stabilito la loro base in un b&b nella zona Est, studiando nei minimi dettagli le mosse per colpire. Dopo un sopralluogo a piazza Mancini, hanno pianificato il blitz, predisponendo le auto per una fuga rapida.
L’agguato e il destino dello striscione rubato
Il piano è scattato al termine di una partita della Roma. L’attacco ha colto di sorpresa i Fedayn, che si sono visti sottrarre lo storico striscione. Il trofeo è poi stato bruciato pubblicamente dagli ultrà serbi il 18 febbraio, sugli spalti dello stadio Maracanà di Belgrado, come segno di sfregio e supremazia nel mondo del tifo organizzato.
Unica concessione dei Delije ai tifosi romanisti è stata la restituzione dello striscione della “Brigata Roberto Rulli”, dedicato alla memoria del fondatore dei Fedayn, grazie a contatti con la criminalità serba presente a Roma.
L’errore fatale: il cellulare perso a piazza Mancini
A incastrare il gruppo serbo è stato un dettaglio imprevisto: uno degli ultrà ha perso il cellulare sulla scena dell’aggressione. Dall’analisi dei dati contenuti nello smartphone e dalla geolocalizzazione delle celle telefoniche, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire tutti gli spostamenti del commando in Italia e a identificare gli autori dell’attacco.
Ora, i 33 ultrà della Stella Rossa dovranno rispondere di rapina e lesioni, in un’inchiesta che potrebbe avere ulteriori sviluppi.
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