AS ROMA NEWS ATHLETIC BILBAO JURIC – La curiosità più calcistica, legata all’esordio di stasera in Europa League, sarà verificare se/quanto la buona, per alcuni versi molto buona prova sfoderata dalla Roma contro l’Udinese sia (o non sia) stata frutto anche dell’effetto «primo giorno di scuola». Quando, con il maestro nuovo, poca voglia di scherzare e la cartella in ordine, tutti si sentono di promettere un anno di grande impegno; e, tanto per confermare le buone intenzioni, danno un esempio immediato di applicazione, scrive il Corriere della Sera.

E così sarebbe importante avere conferma che la Roma vista contro l’Udinese non è stata figlia legittima della travagliata attualità ma che realmente ha imboccato una strada più illuminata. Complicato ammettere – occorre essere sinceri – che Ivan Juric con tre, quattro allenamenti abbia potuto incidere così a fondo nell’anima del gruppo, peraltro abbacchiato per la cacciata di De Rossi, ma qualcosa è comunque accaduto. Qualcosa di bello. Sfruttando, sono parole di Juric, anche il lavoro precedente di Mister DDR.

Ecco perché stasera sarebbe positiva assai una conferma a carattere internazionale: indicherebbe una reale inversione di marcia. Impegno non facile, attenzione. Perché i valori dell’Athletic vanno al di là della qualità immensa di Nico Williams. La Roma, però, da qualche anno si è scoperta squadra più europea che italiana e questo, ricordando gli ultimi risultati continentali (ne sa qualcosa Ernesto Valverde, attuale allenatore dell’Athletic, sulla panchina del Barcellona la sera della storica Remuntada romanista…), non può essere considerato casuale. Una Roma che si presenterà in una veste tecnica diversa rispetto a quella proposta da Juric nella sua «prima» all’Olimpico.

Al di là del nome, e quindi della presenza, di Dybala che non ha la necessità fisico/atletica di giocarle tutte. Ci si aspetta di (ri)vedere Soulé, un po’ sparito dai radar nelle ultime settimane (può giocare anche da trequartista, la sentenza tattica di Juric); si confida di poter apprezzare (confermare) la bontà dell’acquisto di Koné (tenuto in panchina contro l’Udinese) e, perché no?, la crescita di Baldanzi, oltre che la provata affidabilità internazionale dello spagnolo Hermoso.

La nuova Europa League è competizione strana e, per questo, ancora tutta da scoprire: come sempre, però, sarà fondamentale partire con il piede giusto per lasciare subito un segno a lunga scadenza.



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