ULTIME NOTIZIE AS ROMA SPINAZZOLA – Saper leggere i segnali immateriali che i social ci raccontano, qualche indizio cominciava ad esserci. Pensateci. A luglio, reduce dall’operazione al tendine d’achille del piede sinistro occorsogli contro il Belgio, Leonardo Spinazzola aveva lucidato il suo miglior sorriso per dire: «Sono sicuro, tornerò ad allenarmi in campo a novembre per giocare a dicembre».
A dire la verità, non ci avevano creduto in molti, ma nessuno pensava che avremmo rivisto l’uomo vetrina della Nazionale all’Europeo sgommare sulla fascia solo a marzo. Troppo tardi per essere arruolabile nella truppa del c.t. Mancini, impegnato nella delicatissima caccia al Mondiale, scrive La Gazzetta dello Sport.
Eppure, se fino a novembre sui suoi social Spinazzola postava storie impastate di lavoro e ottimismo, che avevano come mantra «sto tornando», lentamente tutte queste ventate di serenità sono scomparse, finché ieri a fare un punto (fin troppo nero) della situazione è stato lo stesso José Mourinho.
«Mi piacerebbe sapere chi è stato il fenomeno che aveva previsto che a novembre il giocatore sarebbe stato disponibile», e a chi gli replicava che era stato lo stesso calciatore a dirlo, lo Special One non ha arretrato d’un passo. «Allora è stato un pazzo anche lui. Forse è stato solo super ottimista, forse gli hanno detto così per motivarlo, ma per quel tipo d’infortunio è impossibile recuperare in così pochi mesi. Io quando ho cominciato a lavorare, credevo di non riaverlo averlo per tutta la stagione. Se poi tornasse il primo maggio o il primo aprile, sarei contentissimo. Gli suggerisco di stare tranquillo. Ogni giorno che passa è uno in meno per il recupero».
Proprio per via di questo rallentamento, la visita romana del professor Lasse Lempainen, 42 anni, allievo storico del luminare Sakari Orava, in pensione da un anno e mezzo, ma supervisore, maestro e consigliere di Lempainen, è stata rinviata di qualche settimana. Doveva tenersi in questi giorni, ma sembra che sia slittata verso la fine del mese.
C’è da dire, però, che lo stesso Lampainen a luglio aveva detto: «Se tutto andrà bene, tra sei mesi Spinazzola potrà tornare ad allenarsi con i compagni. Poi dovrà ritrovare la condizione migliore. Quindi i tempi saranno un po’ più lunghi. Il problema semmai è che l’infortunio è arrivato in piena accelerazione e quindi il tendine si è ritratto molto, ma sono molto ottimista sul suo pieno recupero».
Ma se è vero che questa è la cosa più importante, oltre a Mourinho l’altro allenatore interessato è Mancini. In realtà il c.t. sapeva come Spinazzola fosse un po’ in ritardo rispetto alle leopardiane «magnifiche sorti e progressive» che Leonardo auspicava, ma confidava che, rientrando a febbraio, potesse mettere minuti nelle gambe in vista degli spareggi che attendono l’Italia a fine marzo, quando dovrà affrontare prima la Macedonia e poi la vincente fra Turchia e Portogallo.
La sensazione attuale, invece, è che il terzino non tornerà in campo prima dell’inizio di quel mese, mettendo perciò a rischio la sua partecipazione agli spareggi. Lo stesso club giallorosso desidera che Leonardo non corra rischi di nessun genere per affrettare i tempi. Morale: per rivedere in azione il Frecciarossa della fascia sinistra dovremmo aspettare. Ma quando tornerà, sarà bellissimo.
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