AS ROMA NEWS INTER ANGELINO – I suoi cross nella gara d’esordio contro il Cagliari sono stati la vera rivelazione della serata. Perché da tempo la Roma non vedeva una corsa così fluida ma soprattutto una precisione nel supporto della fase offensiva. Conclusione: buona la prima per Angeliño, promosso dalla squadra, dal tecnico e dall’Olimpico, scrive il Corriere dello Sport.
Cinquantasette minuti di livello, giocati con grande intensità fino alla sostituzione per gli inevitabili crampi: del resto l’ultima partita giocata dallo spagnolo è stata a inizio dicembre in Champions League con la maglia del Galatasaray, in campionato invece non giocava da ottobre. Ecco, questi primi minuti in campo hanno aiutato il ragazzo a crescere atleticamente, così come questi ultimi tre giorni di lavoro al Fulvio Bernardini.
De Rossi è contento di come ha approcciato a questa nuova avventura, ma soprattutto delle sue qualità che potranno aiutarlo anche contro l’Inter. «Angeliño ha un piede magico», ha detto dopo il Cagliari. E non è male come complimento da un campione del Mondo, e dopo appena una decina di giorni di lavoro al Fulvio Bernardini.
La sua partita è stata completa nella doppia fase. Lavoro soprattutto in chiave di distribuzione e offensivo con due cross tentati e riusciti, 51 passaggi (44 completati) e dieci su dieci riusciti nella trequarti avversaria. In più tre occasioni da gol create, e non sono poche per un terzino da difesa a quattro. Angeliño porta sostanza sulla fascia sinistra e qualità: quel profilo di giocatore che sicuramente sarebbe servito anche a Mourinho come quinto del suo modulo con la difesa a tre.
E a proposito, come raccontato nel precedente articolo, uno dei compiti di Angeliño nella gara di oggi pomeriggio sarà anche quello di sostenere maggiormente la fase difensiva. Quindi non solo di occupare la sua corsia per fare su e giù, ma anche stringersi per supportare anche la coppia dei difensori centrali, quindi Mancini ma soprattutto Llorente che da quel lato se la vedrà con Thuram (e Barella) e con gli incroci e le diagonali di Lautaro. Anche con il Cagliari ha dato il suo appoggio alla fase difensiva con contrasti vinti, cinque possessi guadagnati e due respinte.
Nonostante non sia proprio il giusto prototipo del difensore centrale con i suoi 171 centimetri d’altezza, l’ex Lipsia dovrà aiutare il reparto per raddoppiare sull’attaccante (o il centrocampista) che cercherà di inserirsi, tagliare e raddoppiare. Per uno cresciuto nel Manchester City e che è stato allenato da Guardiola (che dà valore a ruoli in campo fino a un certo punto) sarà meno problematico che per altri.
Un compito che De Rossi affiderà a lui proprio per la sua conoscenza tattica e le sue caratteristiche, e non invece a Karsdorp sull’altra fascia anche se avrebbe maggiore dimestichezza come centrale difensivo vero e proprio. Il compito dello spagnolo però sarà proprio quello di difendere e poi ripartire immediatamente, sfruttando anche il suo piede per verticalizzare (anche lanciando) sulla sua corsia per El Shaarawy, come fatto già in qualche occasione contro il Cagliari, o scaricare e farsi trovare alto per portarsi via anche un avversario.
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