La conferma di una tegola pesante (e annunciata) è arrivata nella giornata di ieri. Criticità muscolare al polpaccio sinistro, per De Rossi, e stop di almeno due settimane. Per la precisione, la diagnosi racconta dei “postumi del trauma diretto con ematoma sottocutaneo e muscolare e muscolare nella stessa regione del muscolo gemello mediale della gamba sinistra”. Conseguenza di una botta subìta in nazionale, nell’amichevole contro la Francia. Di almeno due settimane, lo stop, con la speranza dei medici che non diventino tre. Daniele, già squalificato per tre giornate dall’Uefa, salterà metà del girone di Europa League e, a questo punto, due partite di campionato: domenica, contro la Sampdoria, e la trasferta di Firenze. Non un bel momento dal punto di vista professionale, per il centrocampista, che è invece al settimo cielo nella vita privata per la nascita del suo primo figlio maschio, Noah, arrivato dopo due bambine (Gaia e Olivia). A preoccupare di più, o, meglio, da tenere sotto controllo, è la fragilità del polpaccio sinistro, di De Rossi, che negli ultimi due anni per ben 6 volte è stato infortunato. La prima risale al Mondiale brasiliano del 2014: edema, con infiammazione importante, al soleo appunto del polpaccio sinistro. Comincia poi il campionato con la Roma e il ragazzo si rifa male nello stesso punto contro il Cagliari (21 settembre 2014): stiramento al soleo sinistro e out contro Juventus e City. Stesso problema che si ripropone dopo quattro mesi, a Firenze: 25 gennaio 2015, lesione di primo grado sempre al polpaccio sinistro. Si arriva alla scorsa stagione, e Daniele si blocca di nuovo a Firenze, a ottobre, sempre a causa della gamba sinistra, questa volta, però, a fare i capricci sono gli adduttori della coscia. Il polpaccio torna a dargli fastidio, prima con un affaticamento (il 2 febbraio), poi, quindici giorni dopo, con una nuova lesione di primo grado al soleo, rimediata nella sfida contro il Real Madrid. Una maledizione che De Rossi spera di levarsi di torno con quest’ultimo stop.
Intanto Spalletti, nella rotazione delle prossime tre gare a distanza ravvicinata (Samp, Viktoria Plzen, Fiorentina), dovrà affidarsi a Paredes e Florenzi avanzato in mezzo al campo. Poggiando le sorti della sua Roma sulle spalle di nuovo solide di Strootman. «Ora sono definitivamente uscito dal tunnel – fa sapere l’olandese dal ritiro della sua nazionale – e posso dare tutto in campo. All’inizio è stata dura, sei più concentrato sul ginocchio che sulla partita, ma mi sono allenato bene e ora mi sento forte e in forma». Chissà se domenica riuscirà a essere all’Olimpico, Pallotta, atteso a Roma proprio tra domenica e lunedì. L’arrivo del presidente è strettamente legato alla questione stadio e all’insediamento dell’ad Umberto Gandini. Per quanto riguarda l’impianto di Tor di Valle, sono ore decisive per il via libera alla Conferenza dei servizi, con la Regione che attenderà la scadenza (prevista per oggi alle 24) di cinque giorni data al Comune, prima di aprire alla Pisana la discussione del progetto. Se dal Campidoglio non arriverà nessun manifesto parere di contrarietà alla pubblica utilità, si procederà alla convocazione della Conferenza dei servizi. L’organigramma giallorosso vedrà invece l’ingresso di Gandini, dirigente per tanti anni in carica al Milan, pronto a insediarsi sulla poltrona lasciata vacante da Zanzi.
(La Repubblica – F. Ferrazza)
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