(Il Messaggero – U. Trani) Il terzo successo di fila arriva più in fretta degli altri che lo hanno preceduto e certifica il forte desiderio della Roma di avvicinarsi alla vetta per sfidare le altre big. All’intervallo è andata, grazie al solito Dzeko e alla doppietta di El Shaarawy, già avanti di tre reti. Risultato in ghiacciaia, con l’Udinese che segnerà solo a fine partita (3-1), e momentaneo 4° posto, con una partita ancora da recuperare.

GUIDA SICURA – Se la Roma viaggia ad una velocità superiore a quella del 2016, 10 punti nelle prime 5 gare con Spalletti e oggi già 12, il merito è in gran parte di Di Francesco, aiutato comunque dalla disponibilità dei giocatori. Il nuovo tecnico ha subito raccolto punti in classifica e consensi nello spogliatoio. Il suo lavoro sarà giudicato nel tempo, ma una cosa è certa: ne ha avuto poco in estate per addestrare il gruppo. E soprattutto non può ancora contare sui rinforzi nei ruoli che, per le cessioni di Salah (secondo miglior realizzatore della squadra l’anno scorso) e Ruediger, hanno rischiato di essere scoperti: Karsdorp è convalescente e Schick, appena 15 minuti contro il Verona, infortunato e completamente da riatletizzare. L’unica novità, dopo 12 mesi, è Kolarov, cioè il minimo indispensabile.

TURNOVER CALIBRATO – Di Francesco, però, non piange sul mercato e, sfruttando l’onda favorevole, procede con la maxi rotazione che, dopo il pari sofferto e di prestigio con l’Atletico, ha sempre usato con 5 innesti. E che è servita per superare anche l’Udinese, dopo il Verona e il Benevento (10 reti segnate in 3 gare): dentro Florenzi, Manolas, Nainggolan, De Rossi ed El Shaarawy per cautelarsi dagli impegni ravvicinati. Mezza squadra diversa, ma efficace. Il coro non stona: in campo ogni interprete sa che cosa deve fare. È l’aspetto più significativo del nuovo corso. Dzeko, nel tridente con Perotti ed El Shaarawy, allunga la sua striscia positiva e sblocca presto il risultato: 22 gol nelle ultime 22gare in A. Decisiva la percussione di Nainggolan, capace di vincere tre contrasti di fila su Behrami, Angella e Barak prima dell’assist da terra. Dopo il vantaggio la Roma diventa più spigliata: chance per Dzeko ed El Shaarawy. La prima rete nasce centralmente, le altre dalle fasce. Il raddoppio di El Shaaarwy, dopo il brivido per un tiro ravvicinato di Maxi Lopez, è su invito da sinistra di Dzeko. Tocco d’esterno del Faraone che firma poi la doppietta, ringraziando Perotti per la rabona da destra e soprattutto Larsen per l’indecisione fatale. Nella ripresa i giallorossi rallentano. Del Neri, 5 ko in 6 gare, ci prova con Pezzella, Fofana e Bajic. Di Francesco fa un nuovo esperimento e inverte gli esterni d’attacco. El Shaarawy va destra: ok pure lì. Ora turnover in corsa: escono Dzeko, Kolarov e Florenzi per Defrel, Moreno e Peres. Perotti conquista un rigore, fallo di Angella, ma prende il palo (il 1° fallito in A dopo 10 trasformazioni). Nel recupero la rete di Larsen, sfuggito a Moreno. E Alisson, rimasto troppo basso, non fa in tempo a festeggiare il quinto clean sheet stagionale.



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