Ieri sera si è chiusa l’ultima sessione di calciomercato e la Roma è stata la grande protagonista degli ultimi dieci giorni. Tra acquisti, cessioni e investimenti impensabili fino a due settimane fa. Piazzando in extremis il colpo Baldanzi, l’operazione più costosa di tutta la Serie A: trasferimento a titolo definitivo per 15 milioni di euro più bonus, scrive La Repubblica.
Un acquisto importante fortemente voluto dai Friedkin per iniziare fin da subito a costruire la Roma del futuro. E avallata con entusiasmo dallo stesso mister De Rossi che da oggi potrà iniziare a lavorare con il talento classe 2003, erede designato di Paulo Dybala.
Chi invece a Trigoria c’è già da qualche giorno è Angelino, l’esterno mancino arrivato in prestito dal Lipsia. L’altro rinforzo richiesto dal nuovo allenatore che è pronto a lanciarlo da titolare già lunedì sera contro il Cagliari. Acquisti ma anche cessioni, con Belotti volato a Firenze e Kumbulla in prestito al Sassuolo.
Un’accelerata arrivata negli ultimi dieci giorni su chiara indicazione della proprietà che, dopo l’addio a Mourinho, ha deciso di riaprire i cordoni della borsa e investire soldi che fino a poche settimane fa sembravano non esserci. Con i paletti finanziari addotti come giustificazione ai mancati rinforzi per lo Special One.
No acquisti, prestito, gratis, under 21, liste bloccate. Tutti termini che fino al 16 gennaio sembravano dogmi inattaccabili, diventati con De Rossi limiti superabili. A inizio gennaio arriva in regalo dalla Juventus Huijsen, diciottenne senza esperienza tra i professionisti. Tre settimane dopo Baldanzi e Angelino, con un investimento da 15 milioni di euro.
Un netto cambiamento di rotta nel pieno di una sessione di mercato, che incuriosisce e spiega al meglio come l’avventura di Mourinho fosse al termine ben prima del suo esonero. Ripicche o no, ad approfittare della ritrovata liquidità giallorossa sarà De Rossi. Pronto a giocarsi la Champions League e le sue chances di conferma con una squadra più forte di quando è arrivato.
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