AS ROMA NEWS SALERNITANA BELOTTI – Quel gol l’aveva aspettato un anno e quattro mesi. E l’esultanza rabbiosa è l’immagine di chi si è tolto un peso enorme dalle spalle. La Roma che è ancora alla ricerca del suo attaccante titolare, adesso sa che ce l’ha in casa. E chiunque dovesse arrivare dovrà fare i conti con Andrea Belotti, scrive La Repubblica.
Che la maglia da titolare alla prima se l’è presa con il duro lavoro estivo e dopo 476 giorni è tornato a segnare in Serie A. Per la prima (e seconda) volta con la maglia della Roma. Lo scorso anno c’era stata solo l’Europa League e la Coppa Italia a lenire la frustrazione di chi in carriera ha fatto sempre e solo una cosa. I gol. 106 solo in campionato ( adesso 108). E aver chiuso per la prima volta in carriera a zero è stata la molla per regalarsi un esordio da sogno.
Andrea Belotti contro la Salernitana apre e chiude i conti, riacciuffando la Roma dal baratro della sconfitta e regalando un pareggio dolce amaro. Con due gol dei suoi, da attaccante vero. Il primo lottando da solo contro tutta la difesa della Salernitana. Spallata al difensore, stop in precarie condizioni diequilibrio e gol da rapinatore. Il secondo il suo marchio di fabbrica: stacco di testa e cresta all’insù. Finalmente anche in Campionato.
«Mi mancava tanto essere me stesso, – il commento di Belotti a fine gara – l’anno scorso ho avuto una stagione molto difficile, non ho fatto la preparazione e ho avuto qualche infortunio. Non sono mai stato al 100%. Quest’anno ho fatto tutta la preparazione, quando sono al meglio fisicamente so di poter essere di grande aiuto. Oggi ho cercato di dare il mio contributo, ma non è bastato per vincere. C’è grande rammarico, dovevamo vincere» .
E ha ragione il Gallo perché le belle notizie per Mourinho si fermano qui. La Roma è ancora un enorme cantiere aperto. In attesa dell’attaccante che possa aiutare Belotti e di un difensore che non costringa Mou a inserire Cristante come centrale difensivo. Perché per adesso Ndicka è bocciato. Poco giudicabili gli altri nuovi acquisti. Paredes e Renato Sanches hanno giocato poco più di 20’ facendo intravedere le loro qualità, ma sembrano ancora fuori forma per determinare dall’inizio.
L’argentino ha fornito l’assist per il secondo gol mentre il portoghese ha acceso l’Olimpico con due spallate delle sue. Rimbalzando gli avversari eripartendo palla al piede. Il box to box che è sempre mancato e che Mou spera di riavere in forma (e sano) prima possibile. Nota positiva l’esordio di Aouar che ha confermato quanto di buono fatto vedere nel precampionato. Spunti in verticale e qualità nel piede, quello che non si è visto da Kristensen. Ligio al ruolo di quinto bloccato. Meglio Karsdorp, che per il quinto anno consecutivo si candida a sorpassare ogni concorrente e trasformarsi da esubero a titolare.
C’è ancora da lavorare e da acquistare sul mercato. Lo sa benissimo Mou, che nella conferenza stampa della vigilia non ha voluto calcare troppo la mano sui ritardi della società. Aspetta l’attaccante, ancora di più adesso che sa di avere un Belotti finalmente tornato quello di Torino. Toccherà a Tiago Pinto e ai Friedkin allargare i cordoni della borsa per regalare il nuovo numero 9 allo Special One. Zapata è in pole, nonostante le smentite. In attesa di Marcos Leonardo che sarà un giocatore della Roma dal prossimo gennaio. Troppo in là nel tempo per Mou che deve ritrovare il prima possibile la sua Roma.
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