AS ROMA NEWS TORINO BELOTTI – Un circoletto rosso (granata) bello grande che evidenzia una data. Anzi, la data. Sabato 8 aprile, Stadio Grande Torino. Il calendario di Andrea Belotti ha da tempo un appuntamento imprescindibile. Quello con il suo passato, scrive La Repubblica.
Sette anni con la maglia del Torino addosso non si dimenticano, soprattutto se per cinque sei stato anche il capitano. Ma il ritorno in quello che è stato il “suo” stadio avrà un sapore particolare. Per la prima volta Belotti tornerà da avversario, dopo l’addio senza spiegazioni di questa estate.
Sabato Mourinho potrebbe regalargli una chance da titolare, puntando principalmente sulla voglia di rivalsa dell’attaccante. Ancora alla ricerca del primo gol in campionato con la maglia della Roma. Un peso che il Gallo si porta dietro dal pomeriggio del 13 novembre scorso, quando pur scrollarsi di dosso il macigno della “ prima volta” aveva tolto dalle mani di Dybala il rigore.
Si giocava Roma-Torino, l’ultima partita prima dello stop per il Mondiale. Era l’occasione per chiudere il cerchio con il proprio passato e sbloccare definitivamente la sua avventura – zoppicante – con la maglia giallorossa. Tra i piani personali e l’esultanza sotto la Curva Sud ci si mise il palo.
Tutto rimandato al 2023. L’anno della risalita, almeno nelle gerarchie di Mourinho. Attraverso una condizione fisica ritrovata e sfruttando la sua caratteristica principale. La lotta. Quella che il Gallo mette sempre in ogni partita e che ha iniziato a conquistare i cuori dei tifosi della Roma. Persi tra un nuovo taglio di capelli e una sbracciata plateale di Abraham. Perché di gol non se ne parla, almeno per gli attaccanti della Roma. Ma oltre alla stella polare Dybala, questo passa il convento.
Per questo Mourinho proverà a dare fondo a tutte le risorse che i suoi attaccanti possono dargli. Psicologiche, motivazionali e numeriche. L’addio alla maglia granata è stato diverso dagli altri. Senza strappi o veleni, ma neanche con l’amore di chi ha vestito per sette anni una maglia pesante come quella del Torino. In un silenzio quasi surreale, come quello vissuto proprio un anno fa, all’ultimo atto con il Toro.
Era maggio 2022, ultima partita in Serie A, casualmente contro la Roma. Sessantotto minuti in campo, poi il cambio. Con l’uscita dal campo per un addio senza lacrime e giri di campo. Quasi da estraneo. Sabato il ritorno, alla ricerca di quel primo gol diventato quasi un assillo. Mourinho proverà ad aggrapparsi anche a questo, all’abitudine. Dei 113 gol messi a segno con la maglia granata, 68 sono arrivati tra le mura del Filadelfia. Perché Belotti, almeno lì, sa come si fa.
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