(Il Messaggero – U. Trani) Finalmente c’è la partita. Che poi è l’unica cosa che conta per l’Inter e la Roma in questa fase cruciale della stagione. Da qualche settimana hanno frenato e di brutto. Basta vedere la classifica: il Napoli leader ha 9 punti di vantaggio sui nerazzurri e 12 sui giallorossi che però devono recuperare, mercoledì sera a Marassi, la partita contro la Sampdoria. Spalletti e Di Francesco, insomma, viaggiano più o meno alla stessa velocità. Insufficiente per la corsa scudetto. Nella notte di San Siro, ore 20,45, in palio per loro rimane solo la zona Champions. Dentro o fuori.
MOMENTO COMPLICATO – L’Inter è al 3° posto, con 3 punti in più della Roma che, all’inizio del 2018, è scivolata al 5°. Ma il rendimento di entrambe, uscite dalla Coppa Italia rispettivamente ai quarti e agli ottavi, è deludente da più di un mese. I nerazzurri, avanti comunque grazie allo scontro diretto vinto all’andata, hanno raccolto in campionato meno punti dei rivali della serata: 3 in 5 partite, segnando appena 2 gol (addirittura in 7 gare, con le 2 di Coppa Italia) e limitandosi a 3 pari (non vincono dal 3 dicembre). I giallorossi hanno conquistato, invece, 5 punti, realizzando 3 reti e bloccandosi nelle ultime 3 gare, con 2 ko e 1 pareggio. Percorso simile, dunque, compreso il mal di gol: 5° e 8° attacco.
TRATTAMENTO DIVERSO – Anche se Di Francesco, dal 10 dicembre, ha recuperato 2 punti a Spalletti, è messo peggio del collega, contro il quale è finito ko 4 volte su 4. Il mercato di gennaio rischia di impoverire ulteriormente la rosa della Roma, mentre migliora di sicuro quella dell’Inter che ha già accolto 2 giocatori in questa sessione invernale: Lisandro Lopez e Rafinha sono già a disposizione dell’allenatore nerazzurro. Quello giallorosso, invece, presto vedrà partire Emerson, unico ricambio a sinistra per Kolarov, e forse anche un big. Uno tra Nainggolan e Dzeko. Che, guarda caso, sono gli unici 2 calciatori che ha dato per sicuri titolari stasera a San Siro. Come a volerseli tenere stretti fino a che sarà possibile. E pensare che spesso i 2 tecnici vengono messi a confronto, tirando in ballo soprattutto il record di punti (87) del toscano che, nella stagione scorsa, si piazzò dietro alla Juve. Ma quella formazione, piazzatasi al 2° posto, non c’è più e ogni paragone diventa quindi fuori luogo. Sono partiti Szczesny, Ruediger, Salah e Paredes, cioè 3 titolari e mezzo. Se andranno via anche Emerson e uno tra Nainggolan e Dzeko, diventeranno 5 e mezzo. La differenza c’è, anche nel modo differente delle due proprietà, cinese e americana, nel rapportarsi con l’Uefa per rispettare i paletti imposti dal Financial Fair Play.
SENZA PLAY – A proposito: Spalletti conferma l’Inter migliore del momento per assistere Icardi, unico avversario capace di segnare, in questo torneo, 2 gol alla difesa della Roma. Di Francesco, invece, si presenta con qualche assenza pesante: oltre al convalescente Karsdorp, non ha potuto inserire nella lista dei 23 convocati nè Perotti nè Gonalons che salteranno pure la gara di Genova. In più De Rossi non sta bene e forse è disponibile solo per la panchina. Senza regista, toccherebbe a Strootman prendere il posto del capitano. Nel tridente, se Florenzi resterà terzino destro, tornerà Gerson che non ha più giocato dall’inizio in campionato dal 10 dicembre, al Bentegodi contro il Chievo, e che è sceso in campo, nelle ultime 5 partite, solo in Coppa Italia, il 20 dicembre all’Olimpico contro il Torino. Sempre da titolare, ma da mezzala. E in corsa potrebbe scambiarsi la posizione con Nainggolan.
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