Roma-Frosinone 2-0

AS ROMA NEWS FROSINONE DYBALA LUKAKU – Al fischio d’inizio, il segno dell’umore dei tifosi giallorossi nei confronti di José Mourinho e dell’Armata Brancaleone sconfitta tre giorni prima dal Genoa è questo: applausi e cori. Insomma, il derby regionale che vede il Frosinone tuttora guardare dall’alto sia Roma che Lazio, depenna subito la parola contestazione dal dizionario, offrendo alla squadra dello Special One l’occasione per il riscatto, scrive La Gazzetta dello Sport.

Occasione che – sotto gli occhi attenti dei Friedkin – non viene sprecata, perché i padroni di casa vincono grazie a un 2-0 santificato dalle reti di Lukaku e Pellegrini, chirurgici nello sfruttare i due assist di Dybala e nel mettere in vetrina quella qualità della rosa che la classifica e il gioco per il momento non evidenziano.

Lo Special One, visto gli infortuni, sceglie di confermare Cristante nella difesa a tre, dando fiducia in mediana a Bove al fianco di Paredes. Riconsegnate le fasce all’antico tandem Karsdorp-Spinazzola, è l’attacco chiamato a fare la differenza, con Dybala e Pellegrini a supporto di Lukaku. Sull’altro fronte, per quasi una ventina di minuti, cioè fino all’infortunio di Romagnoli, l’ex Di Francesco sorprende scegliendo anche lui la difesa a tre, per costruire una gabbia intorno all’attaccante belga. Gli riesce benino, anche se l’avvio furioso dei giallorossi produce quattro angoli in appena otto minuti,

Anzi, in uno di questi Turati deve volare per evitare a Dybala il gol dalla bandierina. Intendiamoci, grazie ai triangoli per liberare gli esterni riparte bene appena può, tanto che – dopo un salvataggio di Cristante in avvio – al 18’ Cuni approfitta di un mezzo pasticcio di Ndicka, ma allargandosi troppo tira solo sull’esterno. Il ko di Romagnoli, però, spinge il tecnico a inserire un centrocampista come Brescianini, tornando al collaudato 4-3-3, ma non c’è neppure il tempo di assestarsi che la Roma al 22’ passa in vantaggio, grazie a una verticalizzazione sull’asse Dybala-Lukaku, rifinita di tacco dalla Joya per il belga, che si libera di Oyono e segna il suo 4° gol in 5 gare da titolare, Coppa compresa.

Come dire, nel calcio è la qualità a fare la differenza. Lo dimostra quattro minuti più tardi Cuni (l’anno scorso nella Serie C tedesca) che, dopo essersi liberato ancora di Ndicka, entra in area da solo e conclude alto. A quel punto la stravagante partita offre spazi per tutti, con diverse ripartenze su l’uno e l’altro fronte, facendo che Lukaku prima e Baez facciano scaldare i guanti di Turati e Rui Patricio.

La ripresa comincia con la Roma che sembra apparentemente in controllo, grazie a un Dybala che, spremendo energie, al 12’ dribbla sulla linea di fondo e costringe la difesa al salvataggio alla disperata. Un paio di minuti più tardi è Bove a impegnare Turati, prima che il baricentro dei giallorossi non si abbassi pericolosamente. Intendiamoci, la cosa è voluta, visto che nelle praterie che si aprono Lukaku, Dybala, Pellegrini e Bove vanno al tiro da buona posizione – sempre senza inquadrare la porta – e altre ripartenze vengono sprecate in rifinitura.

A metà ripresa, però, il Frosinone fa il massimo sforzo, costruendo in un minuto con Brescianini due occasioni. È il 22’, infatti, quando il centrocampista di testa manda fuori di poco e poi, riconquistata palla, arriva con un attimo di ritardo sul cross di Mazzitelli. I ciociari però perdono di lucidità e i giallorossi guadagnano punizioni. Da una di queste, al 38’, su una pennellata di Dybala il portiere Turati è incerto e Pellegrini lo punisce sotto misura. Sono i titoli di coda dl match, con un buon Frosinone (seguito da 3000 tifosi) che cade dopo cinque risultati utili di fila e la Roma che – sulle spalle di Lukaku – supera la prima strettoia della stagione. Toccherà alla Coppa far capire se Mou e i suoi hanno davvero superato la nottata.



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