Aprire il paracadute o regalarsi uno smartbox: dentro una botta di entusiasmo, un conto in banca che sorride e un Walter Sabatini un po’ più libero di dipingere l’ultima settimana di mercato. La differenza è tutta nel Porto, una città che seppe resistere all’avanzata di Napoleone e una squadra che 200 anni dopo promette di essere un ostacolo complicato, il peggiore possibile pescato nell’urna di Nyon dopo il Manchester City. Sarà per questo che la reazione della maggior parte dei giocatori della Roma, rientrati ieri a scaglioni da Montreal, può essere sintetizzata con un «up and down»: aeroporto di Monaco di Baviera, iniziale soddisfazione per aver evitato il City, poi qualche silenzio di fronte all’accoppiamento con i portoghesi. «Dovremo essere all’altezza, per i valori in campo vale più di un playoff – ha commentato il tecnico Luciano Spalletti –. Il Porto ha tradizione e giocatori importanti, oltre a uno stadio caldo dove sono stato con lo Zenit. Noi dovremo spingere subito sull’acceleratore. Siamo pronti per farlo».
I SOLDI – In fondo non c’è alternativa. Pronti per forza. Pronti con Thomas Vermaelen, convocato da Luis Enrique per l’amichevole di Londra contro il Liverpool, ma non lontano dal diventare ufficialmente giallorosso. Appuntamento all’inizio della prossima settimana: «Siamo molto avanti, ma non è ancora fatta – ancora Spalletti –. Ci può dare tanto, qualità ed esperienza». Quello che potrebbe regalare l’accesso ai gironi di Champions è un conto in banca migliore, ovvio. Venti milioni, questa è la differenza tra l’eliminare il Porto oppure retrocedere in Europa League. Il conto è presto fatto. Dieci milioni entrerebbero comunque in cassa, anche in caso di k.o. col Porto: è il paracadute Uefa, ai quali va aggiunto un market pool per l’Europa League di almeno 5 milioni (può salire fino a 10). In caso di successo, invece, va calcolato un incasso garantito di circa 35 milioni (e siamo al +30 di cui sopra): 12 di premio Uefa per l’accesso ai gironi, qualcosa sopra i 20 di market pool minimo. La stima è fatta per difetto: il numero non è calcolabile con precisione e potrà crescere in base all’andamento di Juve e Napoli (più strada fanno, meno incassa la Roma). Il tutto al netto del botteghino e dei premi-risultato.
OBIETTIVI – In soldoni: è una differenza meno abissale rispetto al passato, grazie al paracadute dell’Europa League. Ma il 20 è comunque un numero che rallegrerebbe Pallotta. E darebbe la spinta per l’ultima settimana di mercato. Borja Valero è il giocatore individuato per rinforzare il centrocampo, colpo che però comporterebbe l’addio di Paredes. Occhio pure a Diawara: il guineano resta in orbita Roma. E ancora: dentro un terzino destro e un esterno offensivo, nello specifico Ziyech, che Sabatini tiene in stand by da settimane. Il quadro è chiaro, basta metterlo in pratica. Basta riuscire lì dove fallì Napoleone.
(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini)
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