Non passerà il Ferragosto al mare, Bruno Peres. Il 26enne difensore esterno brasiliano, infatti, nelle prossime ore sarà nella Capitale per sostenere le visite mediche e per mettersi subito a disposizione di Luciano Spalletti. La Roma e il Torino ieri hanno limato gli ultimi dettagli di una trattativa che non è stata particolarmente complicata, visti i rapporti amichevoli tra i due club. Bruno Peres arriverà in prestito con obbligo di riscatto fissato a 15 milioni di euro, con il Torino che manterrà una percentuale (dovrebbe aggirarsi intorno al 25%) su una eventuale rivendita. Salvo intoppi dell’ultimo minuto, il tesseramento del brasiliano sarà perfezionato in tempo (la scadenza è per la mezzanotte del 16) per aggiungerlo nella lista Champions: potrebbe partire per il Portogallo insieme alla squadra, anche se difficilmente Spalletti lo manderà in campo a poche ore dal suo arrivo. Più probabile che possa giocare nella prima di campionato contro l’Udinese o nella gara di ritorno, il 23 all’Olimpico.
L’arrivo del brasiliano, che guadagnerà circa 1,5 milioni netti a stagione, non dovrebbe essere l’ultimo in casa giallorossa. Il d.s. Sabatini continua infatti a monitorare Borja Valero (meno grave del previsto l’infortunio alla caviglia rimediato sabato scorso nella gara tra Fiorentina e Valencia) e Diawara, accostato anche alla Juventus, alla ricerca di un centrocampista. La cosa certa è che, dopo una partenza al rallentatore, il mercato della Roma negli ultimi giorni è decollato con gli arrivi ravvicinati di Fazio, Vermaelen, Bruno Peres e con il ritorno di Szczesny. «Sono impressionato – le parole del portiere polacco a Sky – dalla forza della nostra squadra: siamo migliorati tanto per la campagna acquisti e grazie a Spalletti. Sono convinto che per lo scudetto sarà una corsa a due con la Juventus, speriamo di farcela e che io possa essere protagonista. De Sanctis lo scorso anno mi ha aiutato molto a crescere, quest’anno io aiuterò Alisson, che è un grande acquisto. Non so se giocherò col Porto, ma l’importante è fare bene. La Roma ha la responsabilità di dover giocare la Champions League».
(Corriere della Sera – G. Piacentini)
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