Josè Mourinho

AS ROMA NEWS SLAVIA PRAGA MOURINHO – Missione primo posto. Per mettere subito le cose a posto o giù di lì. E per cercare di allungare la striscia di vittorie consecutive, portandola a 5, il che sarebbe anche il modo migliore per preparare al meglio la sfida di domenica con l’Inter.

Come riferisce La Gazzetta dello Sport stasera Mourinho vuole uscire dall’Olimpico con un’altra vittoria che aiuti l’autostima e curi anche le ferite di una squadra che deve ancora fare i conti con i tanti infortunati. Renato Sanches ieri ha fatto differenziato, Smalling un torello e niente più («Per lui non abbiamo un piano, avete visto quel poco che ha fatto», dice proprio Mou), Spinazzola è affaticato, Dybala e Pellegrini sono out e chissà quando rientreranno.

Insomma, Mou deve sempre fare i conti con tanti problemi, ma l’occasione di poter mettere una serie ipoteca sul primo posto già da ora è ghiotta. Primo posto che, tra l’altro, vorrebbe dire evitare il playoff con gli “squali”, come dice lo stesso Mourinho, le squadre che poi a febbraio scenderanno dalla Champions League.

Stasera dunque bisogna cercare di vincere, anche per rendere più morbida la sfida di ritorno, a Praga, contro la vera avversaria per il successo finale nel girone. «Finora ha visto due versioni dello Slavia – continua Mou – Quella contro lo Sparta e quella che ha giocato le altre partite, con una filosofia diversa. Siamo pronti ad entrambi le situazioni, consapevoli che se vogliamo il primo posto dobbiamo sfruttare questi due gare, Sono bravi nell’organizzazione offensiva, hanno difensori che costruiscono con sicurezza dal basso».

E allora qualcosa cambierà anche Mou, seppur non molto. «Dietro non possiamo fare cambi, davanti El Shaarawy può trovare una maglia da titolare. Ma noi non siamo l’Inter, che in Champions ha fatto turnover con 5 giocatori. In panchina avremo invece 5 bambini, ma troviamo sempre delle soluzioni».

E allora il discorso scivola diretto proprio a domenica prossima, con Mou che si divide tra l’Olimpico di stasera e la tribuna di San Siro. Dove – appunto – non potrà seguire da vicino la squadra a causa del rosso rimediato contro il Monza domenica scorsa. «Mi dispiace non poterci essere, qualche idiota ha detto cose non vere», dice l’allenatore della Roma. Volendo poi puntualizzare sull’espulsione subita a fine gara, domenica scorsa: «Nei miei confronti ci sono sempre due pesi e due misure, il motivo non lo so. Come non so se ho meritato la squalifica o meno, ma le sanzioni poi devono essere uguali per tutti. Ho visto altri allenatori fare lo stesso gesto che ho fatto io (quello del piangere rivolto a Palladino, ndr), altri anche peggio. Ma con me è sempre la stessa storia. Quello che vale per me deve valere anche per gli altri». Quindi una punzecchiata veloce a Simone Inzaghi, tanto anche per spostare subito la responsabilità della sfida di domenica tutta sui nerazzurri: «Giocheremo contro una squadra che secondo me dovrebbe vincere il campionato con 20 punti di vantaggio. Per giocarcela con loro dovremo essere al livello più alto».

Così, per vincere stasera e giocarsela domenica, Mou si affiderà come sempre a Lukaku, uno che ha bisogno di giocare per restare in forma. I tifosi dell’Inter sono pronti ad accoglierlo con 50mila fischietti, per fischiarlo dall’inizio alla fine. «Romelu giocherà anche contro lo Slavia, perché ci aspetta una partita difficile. Lui per noi è importante e senza Dybala e Pellegrini lo è ancora di più». Quindi un’altra stoccatina, stavolta all’ambiente Inter in generale. «Non sapevo che Romelu fosse così importante a Milano, dove ha vinto uno scudetto e un paio di coppe, cosa che nella storia dell’Inter hanno fatto circa 200 giocatori. Così Lukaku che passa dall’Inter alla Roma diventa un dramma, mentre Calhanoglu dal Milan all’Inter è una meraviglia. E Cannavaro dalla Juve all’Inter non è un problema, proprio come Vieri dall’Inter al Milan? Per me è una sorpresa sapere che Lukaku ha questo ruolo così importante nella storia dell’Inter». Insomma, la doppia partita di Mou è già iniziata: battere lo Slavia, con un occhio già ai nerazzurri.



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