Negli oltre «30 nomi monitorati per la difesa» ci sono anche loro. Si tratta di Caceres (bloccato da tempo ma tenuto in stand-by), Widmer, Ansaldi, Van der Wiel, la new entry Sidibe (Lille) e Zabaleta. Sì, anche l’argentino del Manchester City che Sabatini segue sin dai tempi in cui lo stesso militava nel San Lorenzo. All’epoca il ds lavorava a Formello e per poco non acquistò sia l’esterno che Augusto Fernandez, ora all’Atletico Madrid, dovendosi poi arrendere alle richieste economiche del San Lorenzo e del Velez.
DOMINO DIFENSIVO Domanda lecita: perché Zabaleta, ora che al Manchester City è arrivato Guardiola, dovrebbe andar via? Per due motivi: il primo è contrattuale visto che si libera il prossimo anno e in più occasioni (l’ultima ad aprile) ha dichiarato «di voler fare un’esperienza in Italia». Il secondo è tecnico: con Dani Alves alla Juventus, a Torino sono pronti ad ascoltare le richieste dei Citizens per Lichtsteiner. Se arriva lo svizzero, difficilmente lo spagnolo resterà. Nonostante le smentite di rito, Sabatini ne ha già parlato con l’agente del ragazzo, Pastorello, con il quale i rapporti sono ottimi. Zabaleta guadagna molto, forse troppo per i parametri che la Roma vorrebbe rispettare, ma lo stesso discorso valeva anche per Dzeko nella passata stagione. Nei giorni scorsi (15 giugno) l’agente è apparso alquanto sibillino: «Mi risulta sia stato confermato dal City ma le vie del mercato sono infinite. Se arriveranno offerte, le valuteremo». Un po’ quello che diceva Pjanic prima di essere ceduto: «A Roma sto bene, ho due anni di contratto. Ma nel calcio non si sa mai». Sabatini è in una posizione d’attesa. Zabaleta, classe ’85, viene da una stagione difficile (out due mesi per un problema ai legamenti collaterali) dove in Premier ha racimolato appena 13 presenze e si è visto superato da Sagna (un altro profilo che piace al ds). Nel momento in cui Lichtsteiner dovesse approdare al Manchester City, diventerebbe automaticamente il primo obiettivo giallorosso. In Italia l’esterno argentino (con passaporto spagnolo) interessa anche all’Inter. Vista la difficoltà dell’operazione, a Trigoria non possono non avere già in mente un piano B. All’incontro con Van der Wiel (che chiede 4 milioni d’ingaggio: a quel punto, la Roma li darebbe a Zabaleta), sono seguiti i sondaggi con l’Udinese per Widmer e con il Lille per Sidibe. Rimane in lizza Ansaldi che sapendo giocare su entrambe le fasce (e all’occorrenza anche come terzo centrale) è un profilo ritenuto interessante. Come quello di Caceres che per di più è a parametro zero. La Roma si era mossa per tempo e aveva bloccato l’uruguaiano in tempi non sospetti (febbraio), subito dopo l’operazione al tendine d’Achille. Aspettarlo, all’epoca, non veniva ritenuto un problema. Ora, però, che si è fatto male anche Ruediger (out sino a metà novembre), dover attendere due calciatori nello stesso reparto impone ulteriori valutazioni. Caceres rimane fiducioso. Come Mario Rui: pur avendo parlato con Valencia e Swansea, l’agente ieri ha dichiarato che «con la Roma è tutto fatto». Ha ragione ma Sabatini prima di ufficializzare l’intesa attende l’ultima risposta del Psg per Digne. Rush finale per Szczesny: oggi nuovo contatto con l’Arsenal. Quale sarà la scelta finale sul terzino destro, Florenzi la prossima stagione giocherà in una posizione più avanzata. A dispetto delle dichiarazioni di facciata, la Roma ha infatti analizzato che molti dei 41 gol presi in campionato sono arrivati dal lato difensivo destro. Alessandro è bravissimo, probabilmente con un paio di guanti potrebbe giocare anche in porta ma nel ruolo rimane un calciatore adattato. Non che non lo possa fare ma si esprime certamente meglio più avanti. E poi, gioco forza, bisognerà pensare anche a questo inverno quando Salah, impegnato in coppa d’Africa, sarà assente per oltre un mese. L’idea è di far rientrare Florenzi anche nelle rotazioni offensive.
(Il Messaggero – S. Carina)
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