AS ROMA NEWS CAMARA BELOTTI – “Un po’ di giorni liberi, non c’è molto da fare”. José Mourinho, commentando a caldo i fatti di Roma-Atalanta, presentava in questi termini una sosta necessaria ai suoi per staccare la spina dopo 9 partite in 35 giorni. Tutti d’accordo, o quasi. Oltre ai nazionali, c’è infatti un gruppetto di calciatori motivati e decisi a recuperare terreno, reduci da infortuni o in ritardo di condizione: a capitanarli gli ultimi due arrivati a Trigoria, Andrea Belotti e Mady Camara, scrive il Corriere dello Sport.
Il centravanti e il centrocampista, insieme a Zaniolo, Spinazzola, El Shaarawy e Kumbulla, ieri hanno svolto una seduta straordinaria d’allenamento (nel giorno di riposo) per farsi trovare pronti alla gara contro l’Inter di sabato 1 ottobre. Belotti e Camara premono sull’acceleratore, come lo Special One aveva pronosticato: “Sono due settimane in cui gente come Belotti e Camara ha bisogno di lavorare per migliorare il livello fisico”.
Un’occasione, del resto, potrebbero averla entrambi: le condizioni incerte di Pellegrini lasciano aperte diverse opzioni in vista di San Siro, con il Gallo che si candida a una maglia da titolare (anche in un ipotetico 3-4-1-2) e lo stesso guineano che scalpita per avere un’occasione più consistente dopo gli spezzoni nelle sfide europee con Ludogorets ed Helsinki e i 10 minuti tra Udine ed Empoli in Serie A. Mou può comunque sorridere, perché arrivano altri rinforzi e non soltanto dall’infermeria.
Camara, giunto a Roma dopo il ko di Wijnaldum, deve scalare una montagna rispetto alla strada spianata che l’olandese avrebbe trovato davanti a sé: l’ex Olympiakos, infatti, viene considerato un’alternativa anche quando sulla trequarti mancano Zaniolo o Dybala e Pellegrini torna a giocare in posizione avanzata; a quel punto si libera un posto sulla mediana, che il tecnico però ha sempre occupato con Matic al fianco di Cristante.
Camara ha un maggiore dinamismo rispetto ai compagni di reparto, disinnescato però fin qui da una condizione atletica deficitaria. Allenarsi con continuità durante la sosta, mentre gli altri sono impegnati con le nazionali, può fargli compiere l’ultimo step per competere finalmente alla pari.
Da Belotti, rimasto senza squadra fino al 28 agosto, l’allenatore portoghese pretende il guizzo e l’istinto da bomber. Non a caso, il Gallo ha sempre giocato fin dal suo arrivo: 10 minuti contro il Monza, 45′ con l’Udinese, 67′ con il Ludogorets, 9′ con l’Empoli, 90′ con l’Helsinki e 23′ con l’Atalanta.
Nelle ultime due partite il suo rendimento è cresciuto: nella sfida ai finlandesi ha trovato il primo gol in giallorosso, mentre tre giorni dopo contro i bergamaschi il suo ingresso ha sparigliato le carte, aumentando i centimetri e l’agonismo della squadra. Domenica scorsa Belotti si è fatto apprezzare per una serie di cose utili: colpi di testa, falli conquistati, sponde e appoggi. Ma da lui Mourinho si aspetta soprattutto i gol. Quelli che possono alzare il livello di competitività interna (Abraham ne ha bisogno, parola di José) e che con il trascorrere dei giorni sbaglierà sempre meno, tornando a cantare come ai vecchi tempi.
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