ULTIME NOTIZIE AS ROMA SPEZIA – Le cose cambiano. Lo Spezia che negli anni passati aveva fatto arrossire sia Rudi Garcia che Paulo Fonseca, stavolta si sfarina davanti a José Mourinho, che riporta la Roma al 6° posto, a pari merito con la Juve, meritandosi di continuare sognare la zona Champions, in attesa del match di sabato con l’Atalanta, scrive La Gazzetta dello Sport.
Tutto ciò grazie a un 2-0 a trazione posteriore, visto che le reti – entrambe da azione d’angolo – sono arrivate da due difensori, Smalling e Ibanez. Se al compunto si aggiunge anche una traversa di Abraham, si capisce come la vittoria sia meritata, anche se nella ripresa i liguri hanno spadroneggiato in modo eccessivo, soprattutto dopo l’uscita di Smalling, che è a rischio per Bergamo. Una cosa è certa: la squadra di Thiago Motta deve lavorare sui calci piazzati, visto che è già arrivata a quota 13 reti subite. Col Cagliari, nessuno ha fatto peggio.
In avvio Mourinho per il suo 3-5-2 sceglie Mayoral come partner d’attacco di Abraham. Per lo spagnolo, capocannoniere giallorosso della scorsa stagione è la prima volta da titolare in campionato quest’anno, e la decisione dell’allenatore portoghese pare giusta, anche se Borja non fa bene come a Sofia ma può essere utile all’inglese per esprimersi meglio.
Ma se la Roma a volte ha fatto fatica a sbloccarsi, stavolta la partita viene subito indirizzata verso i binari giusti dalla rete di Smalling, giunta alla prima occasione. Basta che Veretout calci un angolo dalla destra perché Abraham colpisca di testa; la palla è diretta verso la porta ma Smalling – tenuto in gioco da Maggiore – spiazza tutti intervenendo con la zuccata decisiva. È il 6’ e la partita letteralmente si addormenta, visto che i giallorossi scelgono di gestire la palla e affondare solo quando ha spazi, mentre la squadra di Motta – nel suo 3-5-2 che perde subito Sala per infortunio – sceglie per lunghi tratti di palleggiare sterilmente a metà campo proprio per non aprire varchi alle accelerazioni della Roma.
Ne consegue che vanno sul taccuino solo un tiro di Viña – lanciato di tacco da Abraham – deviato in angolo da Provedel e una conclusione di Reca addosso a Rui Patricio. Poi più nulla di serio fino al 47’ quando, da una palla persa di Amian, Mkhitaryan mette al centro per Abraham il cui colpo di testa finisce sulla traversa; sulla ribattuta conclude Veretout ma il tiro è deviato da Reca in angolo, anche se i giallorossi protestano per un mani che per il Var non c’è. Consiglio per Abraham: un utile amuleto, visto che per lui è l’8° legno stagionale.
Nella ripresa lo Spezia decide di entrare in partita. Lo fa mettendo in campo Verde, Agudelo e Bastoni, disegnando un 4-3-2-1, che prendono il controllo della mediana. A far evaporare i timori giallorossi, però, è il raddoppio, giunto sempre su angolo battuto da Veretout. A quel punto la Roma sceglie di arretrare il baricentro e puntare sulle ripartenze, a volte pericolose soprattutto dopo l’entrata di Felix, mentre lo Spezia crea quattro occasioni non banali.
Nella prima Rui Patricio para su Manaj, nella seconda c’è una rete, sempre di Manaj, annullata dal Var per fuorigioco di Bastoni (il tocco di Smalling non era una giocata), nella terza salva Karsdorp in mischia e nella quarta è Amian a sciupare di testa, col portiere giallorosso immobile. Quanto basta per rimpiangere l’assenza di Nzola, non convocato per punizione. Detto che Felix saluta per un rosso sciocco, a sorridere perciò è la Roma, che in casa almeno ha una dote finora: quando è in vantaggio, vince. La zona Champions s’insegue anche così.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA