Josè Mourinho

AS ROMA NEWS MOURINHO – Qualche minuto dopo la mezzanotte, quando il cielo di Roma si illuminava e colorava con spettacolari fuochi d’artificio e nelle case si festeggiava con parenti e amici il nuovo anno, sui telefoni dei giocatori compariva la notifica WhatsApp di un messaggio da brividi. Firmato José Mourinho, scrive il Corriere dello Sport.

I buoni propositi per il 2024, certo, ma più un discorso a cuore aperto ai suoi ragazzi, non da allenatore ma da uomo e magari per qualcuno anche da figura paterna. Un messaggio tanto apprezzato dalla squadra, nel quale lo Special ha voluto sottolineare tre cose importanti: l’orgoglio che prova per i suoi giocatori e i suoi collaboratori soprattutto dopo le due partite contro Napoli e Juventus, giocate con tanto carattere e personalità.

Poi il legame speciale che si è creato tra lui, la squadra e i tifosi; infine la voglia di vincere ancora con la Roma. La determinazione a portare a casa (almeno) un trofeo e la qualificazione alla prossima Champions. Righe intense e che hanno esaltato non solo il gruppo ma anche lo spirito del tecnico di combattere fino alla fine per questo club. 

Perché al di là se arriverà o meno un difensore centrale dal mercato invernale «dobbiamo essere noi e soltanto noi ad andare avanti insieme con tutto quello che abbiamo. Noi e i tifosi, meravigliosi e incredibili. Dobbiamo dare tutto per noi e per la nostra gente, dare di più e fino al nostro limite».

Immaginate un giocatore leggere il discorso di Mourinho sul proprio telefono nella notte del primo gennaio: per il tecnico la Roma è un pensiero fisso, in senso positivo, un amore nato due stagioni e mezzo fa e che lo ha portato a rifiutare tante offerte, a prendersi squalifiche in Italia e in Europa, a lottare contro la Uefa e il suo amico Ceferin per una finale persa a Budapest non tanto da meriti della squadra rivale piuttosto dai gravi errori dell’arbitro. Una finale che ancora lo tormenta. 

Mou però vuole guardare avanti, al gennaio durissimo che lo aspetta. Per questo ha bisogno di stimolare i suoi, di ringraziarli per i due big match contro Napoli e Juventus e incitarli ad affrontare così anche le prossime tre partite. Cremonese, Atalanta e Lazio. Sì, lo sguardo di Mou è proiettato in parte già al derby di Coppa Italia.

Per raggiungerlo servirà vincere domani, in una sfida piena di insidie e nella quale non dovranno esserci cali di tensione come un anno fa, ma che deve essere affrontata come gli ultimi due big match giocati. «Cremonese e Lazio, è obbligatorio vincere per andare a giocarci la semifinale con la Juve». In mezzo poi anche l’Atalanta, con l’emergenza difesa (N’Dicka è partito per la Coppa d’Africa, Smalling continua a rimanere fuori e Kumbulla non è pronto per giocare titolare) e le fatiche delle ultime settimane: «Ma non dobbiamo mollare, dobbiamo essere fiduciosi, convinti dei nostri mezzi e di poter fare nostre queste partite che giocheremo in casa»

Ieri pomeriggio il tecnico ha diretto il primo allenamento dell’anno. Ha rivisto i suoi giocatori, li ha salutati e ha visto nei loro occhi tutta la determinazione nel continuare questo percorso intrapreso dopo Bologna. Dopo cioè quel faccia a faccia duro e che li ha stimolati a dare di più e, per alcuni, a cambiare atteggiamento. Personalità, intensità, sacrificio, determinazione: il tecnico sta ritrovando tutto questo dai suoi, sia nelle partite sia negli allenamenti.

Serviva probabilmente uno stimolo al gruppo scaturito in parte dalle sue parole dopo il Dall’Ara, quel «voglio rimanere alla Roma» che ha dato un’iniezione di fiducia alla rosa e che ha travolto d’amore la maggioranza del tifo giallorosso. Quel tifo su cui fa affidamento José all’Olimpico e in trasferta, quello che non lo ha mai abbandonato in queste stagioni e che lo osanna come un vero re. Anzi, imperatore.



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