Tiago Pinto

CALCIOMERCATO AS ROMA – La Roma continua il suo slalom parallelo, sulla discesa che impone competitività tecnica insieme al risanamento finanziario. I limiti imposti dall’Uefa sono paletti ripidi che i Friedkin non intendono saltare. E così Tiago Pinto, diviso tra la mission aziendale e le richieste di Mourinho, cerca di arrivare a valle senza ammaccature, scrive il Corriere dello Sport.

Per rinforzare la rosa la cessione di Zaniolo al Galatasaray non basta. Servono almeno altri 50-55 milioni di trading virtuoso per avere ricadute positive sul bilancio, per poi ripartire con gli investimenti: inevitabile dunque pensare ad Abraham e Ibañez, che non passano un buon periodo ma hanno ancora un discreto appeal internazionale, come le figure giuste da esporre nella vetrina.

Abraham è stato acquistato due anni fa per 40 milioni. Il Chelsea può ricomprarlo a 80 ma non lo farà. Eppure diverse società di Premier League sono interessate. Un centravanti di qualità come lui, a 26 anni, non è così semplice da trovare se non a cifre mostruose. In questa stagione Abraham non ha avuto la crescita attesa e potrebbe liberarsi più o meno per la stessa cifra che la Roma ha investito nel 2021, con la conseguente plusvalenza determinata dall’ammortamento. Ibañez poi, al netto del “solito” errore nel derby, ha mostrato progressi importanti con Mourinho. L’altra sera non a caso ha giocato la prima partita da titolare nella difesa del Brasile, battuto in amichevole dal Marocco. La sua valutazione si aggira sui 25 milioni, che sarebbero in buona parte una plusvalenza ulteriore per la Roma.

In più Tiago Pinto può sfruttare il serbatoio dei giovani: a gennaio ha rifiutato 8 milioni dal Sassuolo per Bove e in estate potrebbe fare calcoli differenti. Idem per Volpato e Tahirovic, ex sconosciuti e ora potenziali tesori da iscrivere a bilancio. Zalewski poi varrebbe ancora di più, a dispetto della giovane età, se la Roma decidesse di venderlo.

Occhio infine a quelli che stanno cercando rilancio in prestito: soprattutto Carles Perez (Celta Vigo) e Kluivert (Valencia) possono fruttare un buon gruzzolo. Non 10 e 15 milioni, rispettivamente, come previsto dai contratti firmati lo scorso anno. Ma comunque soldi utili a produrre l’elemento chiave: la plusvalenza. Quella vera, che nessun magistrato può discutere. Il 30 giugno il bilancio sarà alleggerito rispetto alle perdite record del 2022, specialmente se la Roma arriverà fino in fondo all’Europa League. Ma il lavoro di ristrutturazione non è ancora finito perché l’equilibrio economico resta lontano.



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