NOTIZIE AS ROMA – L’ultima volta che fece cifra tonda fu quasi tre anni fa, il 17 ottobre 2015, giorno in cui festeggiò il traguardo delle 500 gare con la maglia della Roma segnando il 2-0 all’Empoli. La sera prima i tifosi gli avevano dedicato uno striscione significativo sul ponte pedonale con vista Colosseo. “Cinquecento volte una maglia in carriera, Daniele De Rossi eterna bandiera”. Forse stasera l’atmosfera non sarà la stessa, visto il momentaccio che vive la Roma. Ma, c’è da giurarci su, per lui i tifosi giallorossi faranno un’eccezione.
Perché stasera Daniele De Rossi si spingerà ancora un po’ più in là, toccando un’altra cifra tonda, le 600 gare in giallorosso. Prima di lui c’è riuscito solo il Dio romanista, Francesco Totti, arrivato fino a quota 786. Lassù De Rossi non ci potrà arrivare mai, ma a Daniele forse neanche interessa. Quel che conta, invece, è che stasera si vinca, portando a casa con il Frosinone tre punti che permettano alla squadra di respirare in vista della sfida (decisiva) di sabato prossimo: il derby, una partita che il capitano della Roma sente sempre tantissimo.
E se poi alla fine non saranno 600 stasera, lo saranno proprio sabato, contro la Lazio. De Rossi stasera dovrebbe essere in campo al fianco di Steven Nzonzi, in quel 4-2-3-1 verso il quale Di Francesco ha deciso di virare per valorizzare al massimo la ciliegina del mercato giallorosso, Javier Pastore. Daniele e il mediano francese cercheranno di dare copertura ad una linea difensiva che sulla carta non dovrebbe essere sollecitata ai massimi livelli, ma che ha dimostrato di non avere ancora trovato equilibrio e compattezza.
Se c’è però un giocatore che, nonostante i suoi 35 anni, sta dando veramente tutto è proprio il capitano. Se tutto andrà bene, da gennaio in poi si potrà anche iniziare a riparlare di contratto. Quello attuale scade a giugno, Daniele ci terrebbe a restare ancora un anno, fino al 2020. Ma non a dispetto dei santi, è evidente. Nel senso che se si sentirà ancora bene, se si sentirà ancora calciatore con la C maiuscola, allora sì. A patto che lo voglia anche la Roma. Per ora, i suoi 35 anni non pesano, anzi. E quelle 600 gare sono un traguardo da festeggiare. Possibilmente, battendo il Frosinone.
(Gazzetta dello Sport)
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