CALCIOMERCATO AS ROMA SHOMURODOV – Lo immaginiamo, oggi non ci saranno migliaia di tifosi festanti che si accalcheranno per accogliere Eldor Shomurodov a Roma. Probabilmente, il mercato del general manager Tiago Pinto è lontano da quello che il 4 maggio – giorno dell’annuncio di José Mourinho sulla panchina giallorossa – la gente avrebbe immaginato, scrive La Gazzetta dello Sport.
In porta si sognavano Donnarumma o De Gea, in difesa Sergio Ramos, sulla fascia Marcelo, in mediana Sabitzer o Renato Sanches; in attacco, per tenersi bassi, si ipotizzava Icardi. Tutto sbagliato. Sono arrivati buoni giocatori come Rui Patricio, Viña, s’insegue ancora Xhaka, e davanti si è chiuso l’accordo col Genoa per l’attaccante uzbeko, 26 anni e tanta voglia di sfondare.
Il tempo dirà se le scelte della dirigenza siano state corrette, ma il poker che abbiamo menzionato ha in comune proprio quella caratteristica che contraddistingue Shomurodov: la “fame”, il desiderio d’imporsi da protagonista. In questa chiave, sarebbe sbagliato etichettare la punta ormai ex rossoblù – dopo le visite mediche di oggi, che daranno il via libera al suo trasferimento in Portogallo per aggregarsi al gruppo giallorosso – solo come semplice riserva.
L’uzbeko, infatti, è stato acquistato proprio perché ha caratteristiche molto diverse rispetto a Dzeko, che al momento resta il titolare del ruolo. Se il bosniaco è insuperabile nella cucitura del gioco e nel creare gli spazi per gli inserimenti dei centrocampisti, però a 35 anni non solo non può pretendere di giocarle tutte, ma in certi match – magari quando la squadra è in vantaggio o magari quando gli avversari per pressare lasciano tanto spazio dietro la linea difensiva – Shomurodov potrebbe sfruttare al meglio la sua velocità e la sua potenza.
In fondo, è proprio a campo aperto che spesso ha dimostrato di saper fare la differenza e Mourinho, che nel compattare la difesa è un maestro, saprebbe sfruttare proprio le caratteristiche dell’uzbeko per chiudere partite portate avanti con sofferenza. Tutto questo, utilizzando in questi casi Mkhitaryan come collante con la mediana, ed El Shaarawy nel lavoro di copertura sulla fascia.
Ma lo Special One ha in mente anche altro, cioè far giocare la Roma con due punte, con l’uzbeko sulla fascia o anche lui da centrale. In questo caso, i movimenti dei due attaccanti paiono abbastanza leggibili. Dzeko è quello deputato ad “accorciare”, mentre Shomurodov è destinato a cercare di più la profondità, dando così ai centrocampisti linee di passaggio differenti.
Anche in questo caso, con una Roma più a trazione anteriore, sarà fondamentale l’equilibrio che potranno consentire sulle fasce Zaniolo ed El Shaarawy, utili per dare una mano alla squadra in fase di non possesso. Morale: la sensazione è che Shomurodov, dopo una fase di rodaggio, non sia destinato a rubare il posto a Dzeko, ma a fare prove di convivenza, cercando anche di ampliare il suo repertorio di giocate.
D’altronde, la Roma deve avere anche lo sguardo puntato a futuro e da questo punto di vista i fatti sono questi: 1) l’uzbeko sarà riscattato (a 18 milioni circa) dopo un determinato numero di presenze 2) Dzeko il prossimo anno andrà a scadenza di contratto 3) Mayoral l’estate prossima dovrà convincere davvero per far spendere al club giallorosso quei 20 milioni previsto dall’accordo col Real Madrid.
Per questo, con sole tre punte di ruolo, l’avvenire del reparto, a queste condizioni, è ancora tutto da scrivere. E Shomurodov è pronto a cercare nella Roma quella svolta in carriera che finora ha sempre sfiorato senza riuscire ad agguantarla.
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