Nemanja Matic

CALCIOMERCATO AS ROMA MATIC – Lo ammettiamo, se José Mourinho ci facesse una telefonata per convincerci a preparargli la cena, forse ci penseremmo su. Con queste premesse, nessuna sorpresa che, quando a Nemanja Matic è arrivata la chiamata dello Special One per proporgli di venire alla Roma, il centrocampista serbo abbia virtualmente preparato le valigie, scrive La Gazzetta dello Sport.

Infatti, nonostante le smentite che nelle ultime settimane giungevano da Trigoria intorno al 33enne centrocampista serbo, il profilo era quello che serviva alla Roma. Occorreva poi che si creassero le condizioni economiche per fare una offerta giusta, e la piattaforma è stata edificata grazie all’addio di Mkhitaryan.

D’altronde, che Matic piacesse all’allenatore portoghese era un’affermazione senza tema di smentite. Bastava leggere le parole che gli aveva riservato solo un paio di settimane fa. «Non mi piace parlare dei giocatori di altre squadre, non penso che sia una cosa buona per me, per il club e per loro – aveva spiegato –. Ma tutti conoscono qual è il mio rapporto con Matic. È uno dei ragazzi che ha la mia fiducia. Insieme abbiamo vinto e abbiamo combattuto. È un giocatore fantastico, però questo è il tipo di risposta che non va bene né per me né per lui». Vero, perché tanta sincerità avrebbe fatto correre il rischio di rendere più difficile la trattativa. Che invece è andata a buon fine, grazie all’offerta che il club giallorosso sta finendo di formulare agli agenti.

La trattativa è ai dettagli sui bonus. Matic alla Roma firmerà un contratto di un anno, ma con la agevole possibilità di prolungamento, visto che basterà che la squadra entri in Europa alla fine della prossima stagione. L’ingaggio avrà una parte fissa di circa 3,6 milioni, ma a questi dovrebbero essere aggiunti dei bonus legati alle presenze, che lo porteranno a guadagnare circa 4,2 milioni di euro netti. Qualora la Roma non accedesse alla Champions League 2023-24 il nuovo contratto, però, vedrebbe lo stipendio leggermente rivisto al ribasso.

La qualità del serbo sembra essere fuori discussione. A certificarlo, d’altronde, non c’è solo Mourinho, ma anche un altro santone della panchina come Antonio Conte. Non è un mistero che l’attuale allenatore del Tottenham non fu per niente contento quando il Chelsea nel 2017 decise di cedere Matic al Manchester United, dove avrebbe ritrovato lo Special One. Lo stesso Conte, infatti, specificò come il centrocampista era stato «un giocatore chiave» per la vittoria nel campionato 2016-17, aggiungendo «è stata una grandissima perdita, un top player che per noi era molto importante. Qualche volta però bisogna accettare questo pazzo mercato e accettare decisioni differenti dalle tue».

Per anni Matic è stato un leader della Serbia, anche se durante la gestione di Mihajlovic era poco impiegato, tanto da pensare di lasciare la nazionale. Non lo ha fatto (fino al 2019), così il 29 marzo 2015 arrivò anche il suo primo gol con la Serbia, segnato – scherzi del destino – al Portogallo di Rui Patricio.

Certo, di reti ne ha sempre fatte poche (28 in 590 partite), ma nel 2013 si è piazzato secondo al «Puskas Award», che premia il gol più bello, per un gran rete segnato in un Benfica-Porto. A vincere fu Ibrahimovic per il gol fatto in rovesciata da centrocampo con la maglia della Svezia. Proprio al Benfica guidato da Jorge Jesus deve il suo cambio di ruolo, da trequartista a centrocampista centrale, dove ha brillato fino all’appannamento dell’ultima stagione allo United, in cui ha ammesso: «Il clima nello spogliatoio non è fantastico». Sposato con Aleksandra, Nemanja ha tre figli. Probabile che a Roma la famiglia Matic si troverà benissimo.



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