(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli) La Befana non consegna i tre punti, ma porta un Kevin Strootman nervosissimo dopo la sconfitta con l’Atalanta. Un punto nelle ultime tre partite, l’olandese non ci sta. «Abbiamo giocato un primo tempo a casa nostra vergognoso: sembrava 11 contro 13 o 14, eravamo sempre in ritardo. Dobbiamo uscire da queste difficoltà, bisogna lavorare forte e tornare al nostro livello. Non so cosa dire, non mi era mai successo in quattro anni che sono qui. Si può perdere, ma nel primo tempo non eravamo una squadra ed è la cosa più brutta di questa partita. Nella ripresa poi abbiamo provato tutto e abbiamo segnato. Ma non può succedere così».
MENTALITÀ – In zona mista il centrocampista si è innervosito sulle domande che volevano un voto alla sua prova: «Non posso dirvi se ho giocato bene o male. Non è una domanda da fare: ditemelo voi qui. È una cosa mentale quella che ci sta accadendo. Dobbiamo guardarci allo specchio, ripartire con tranquillità tutti insieme, come una vera squadra dal carattere e dalla mentalità giusta».
NERVI TESI – Eppure Strootman è il primo a sapere di non essere in uno straordinario momento di forma. E, davanti alle telecamere, fa una forte autocritica, unico tra i giocatori a parlare dopo il 90’. Il più lucido, nonostante il nervosismo, come dimostra ladiscussione all’intervallo tra Manolas e Florenzi: «Non chiedi mai scusa quando sbagli», l’accusa del greco. Nervi a fior di pelle e neanche Strootman sa dire perché: «Ci siamo tutti esaltati tutti dopo il derby e dopo il primo posto nel girone di Champions. Dobbiamo tutti prenderci delle responsabilità, io per primo devo migliorare perché così non posso aiutare i miei compagni». La soluzione è la stessa di Di Francesco: lavorare e chiarirsi. Strootman attacca: «Ma pensate che già non lo facciamo? Siamo tutto il giorno a Trigoria, si lavora dentro e fuori dal campo, anche se oggi tutti dicono che non facciamo un c…»
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