Eusebio Di Francesco

(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli) I giocatori impiegati sono di fatto gli stessi di Juve, Lazio e Napoli (l’Inter ne ha qualcuno in meno) ma, come i bianconeri, c’è una caratteristica che fa parte del dna della Roma di Di Francesco e che la differenzia dalle altre: il turnover. Con 22 calciatori mandati in campo (21 tra quelli in rosa attualmente più Tumminello) la Roma è in linea con le sue avversarie peri primi quattro posti ma, al contrario di Napoli, Inter e Lazio, non ha una “formazione tipo“.

Le certezze ci sono e si chiamano Alisson, Kolarov e Dzeko. Per il resto il tecnico abruzzese ha dei calciatori sui quali fa quasi sempre affidamento, come Radja Nainggolan, e altri che devono entrare nelle rotazioni, come Schick. Solo in due occasioni, Di Francesco ha schierato la stessa squadra, con l’Atalanta e con l’Atletico ad inizio stagione, poi ha sempre cambiato.

Col Bologna sarà la stessa cosa perché, in attesa di Emerson, che sarà il giocatore numero 23 ad esser mandato in campo (come Allegri, mentre Spalletti è a 19, Sarri a 19 e Inzaghi a 22), la formazione verrà nuovamente stravolta. La speranza è che da una parte la Roma perderà qualcosa come identità di squadra, dall’altra ne acquisterà in freschezza e convinzione.

«Il turnover – ha detto Di Francesco qualche settimana fa a Trigoria ­- funziona solo quando vinci» e quindi alla Roma è andata quasi sempre bene. Due k.o. in campionato e due pareggi in Europa, per il resto solo vittorie e una difesa che, in Serie A, è la migliore. Merito di un Alisson sempre più sicuro e di una difesa che cambia uomini ma non movimenti: Kolarov è il leader, gli altri ruotano: Fazio ne ha giocate 10 su 12, Peres 9 come Juan Jesus, Manolas 8, Moreno 4 e la storia di Karsdorp è nota.

Le scelte di Di Francesco vengono fatte in base a tre diversi parametri: stato fisico, mentale e avversari. Quelle di domani terranno conto dell’impegno con il Chelsea di martedì in Champions: si rivedranno De Rossi, Pellegrini e Strootman, potrebbe avere un turno di riposo Nainggolan, mentre in attacco avrà un’altra occasione El Shaarawy. In attesa di Schick, visto l’infortunio di Karsdorp, Florenzi si alternerà con Bruno Peres sulla fascia destra. A gennaio poi saranno fatte altre valutazioni, nel frattempo Di Francesco cercherà di andare avanti più possibile col suo motto: «Squadra che vince si cambia».



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