Roger Ibanez

AS ROMA NEWS TOTTENHAM IBANEZ – Aspettando Wijnaldum, ormai prossimo a sbarcare a Roma, Mourinho si gode la personale rivincita contro il Tottenham che rovina il compleanno a Conte (oggi l’ex ct festeggia 53 anni). Come riferisce Il Messaggero, decide un gol di Ibañez ma il segnale lanciato da José è più importante del successo nell’I-tech Cup: Dybala e Zaniolo possono giocare insieme.

Non è qualcosa da sottovalutare e di scontato. Soprattutto in ottica mercato, con una sessione che chiuderà soltanto tra un mese. Se l’olandese regalerà ulteriore imprevedibilità e soluzioni in mediana, Paulo e Nicolò possono garantire qualità e potenza a supporto di Abraham. Ieri il sacrificato di turno è stato Pellegrini, arretrato per un’ora in coppia con Cristante, in un ruolo più di copertura che di fantasia.

Ma l’esperimento dei 4 tenori insieme ha convinto. Soprattutto perché Zaniolo ha garantito quella copertura che, non sempre nella passata stagione, è sembrata essere nelle sue corde. Soltanto così ieri la Roma ha potuto tenere testa al Tottenham, avanti nella preparazione di una settimana (sabato il debutto in Premier contro il Southampton). Uno spirito di sacrificio nella squadra al quale si è sommata, soprattutto nei primi 20 minuti, la volontà di fare la partita. Un segnale e un cambiamento nell’atteggiamento, mentale e tattico, che si era già intravisto nelle prime uscite stagionali.

Ma un conto è averlo con il Sunderland, il Portimonense, lo Sporting Lisbona e il Nizza, un altro con una squadra come quella inglese che parte per insidiare Liverpool e City in campionato e andare avanti il più possibile in Champions. Che poi il gol arrivi al 29′ su calcio piazzato (parabola disegnata da Dybala da corner per la testa di Ibañez) è un dettaglio che conferma come il gruppo di José sia letale da palla ferma. Ma non solo. Perché anche prima Paulo aveva dimostrato di esserci, sfiorando il vantaggio dopo appena 1′ e Nicolò aveva reclamato un rigore 240 secondi dopo.

Le buone sensazioni non mancano nemmeno nella ripresa, quando Mou decide di confermare l’undici iniziale sino al 60′. La Roma controlla, il Tottenham non trova spazi anche perché Smalling conferma di essere già in forma-campionato (unica leggerezza nel finale su Richarlison). Vicino a lui, ne beneficiano anche Mancini e Ibañez. È una squadra, quella giallorossa, che preferisce adesso agire di rimessa.

Anche perché dopo un quarto d’ora, José inserisce Spinazzola e Matic per Zalewski (distorsione alla caviglia destra) e Dybala. Il serbo va a far coppia con Cristante in mediana e Pellegrini si alza a supporto di Zaniolo e Abraham. L’ora di Paulo? Per essere uno che si allena costantemente soltanto da una decina di giorni, difficile attendersi di più. Il tecnico lo ha fatto partire largo a destra in coppia con Nicolò, dietro Tammy (ancora un po’ in ritardo e poco lucido, nonostante il grandissimo lavoro di sacrificio), ma l’argentino ha spesso avuto licenza di andarsi a cercare la posizione migliore. Normale che la condizione atletica sia ancora al minimo ma il piede è sempre quello: per informazioni chiedere a Ibañez.

Segnali positivi anche da Cristante che non ha subito la fisicità degli inglesi e da Pellegrini che ha dimostrato di non aver dimenticato il ruolo di centrocampista puro. Quello che è piaciuto della Roma, al di là del risultato finale, è la voglia (quando inevitabilmente nell’ultimo quarto d’ora è andata in apnea) di non cedere un metro. Come è spesso accaduto nei test in Portogallo, anche dal punto di vista temperamentale i giallorossi non hanno lasciato nulla di scontato. Il diverbio Pellegrini-Romero (entrambi ammoniti: al capitano nel post-gara verranno applicati 4 punti di sutura al sopracciglio destro per una gomitata di Sessegnon) è la conferma. Ok, sarà soltanto calcio estivo. Ma Mou da ieri ha qualche certezza in più.



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