AS ROMA NEWS SAMPDORIA MOURINHO – Secondo José Mourinho, parlare sempre di Zaniolo è esagerato, «un’ossessione». Quando scatta la domanda su Nicolò, José si alza in piedi e mostra un bigliettino, con scritto Zaniolo, seconda domanda. «Lo sapevo, tutto previsto, tutto scritto». Scherza, gioca, il portoghese: Nicolò per lui è un problema nostro, non suo o della Roma, scrive Il Messaggero.
Il fatto è che succede tutto a questo ragazzo, che torna dalla Nazionale riferendo a tecnico e medici di un problema al flessore e quindi non rendendosi disponibile per la trasferta di Genova. Tradotto: non si allena per tre giorni, quindi non gioca. Tutto semplice, «non c’è storia», dice Mou, ma la situazione è al limite. Nick – che deve rinnovare il contratto e sente addosso sempre più forti le sirene juventine – non è dell’umore giusto, mentre la Roma ha trovato il suo equilibrio senza di lui.
Altra traduzione: non avrebbe giocato comunque a Genova (almeno dall’inizio) e infatti Mou sceglie di lasciarlo a Roma, assecondando i suoi malanni e gli sbalzi di umore. Volontà comuni, insomma. Nessuna ossessione, è prendere atto di una realtà: Zaniolo è un patrimonio, se non gioca si svaluta. La situazione è abbastanza chiara: Zaniolo in questo momento non è indispensabile e lui ne soffre, contro la Sampdoria a Marassi rivedremo la formazione che ha demolito la Lazio.
Ma rivedremo la stessa Roma, la stessa intensità, uguale concentrazione? Tutto questo al di là di Zaniolo, che nel derby non c’era. «E’ stato lo stesso Nicolò a dire di non essere disponibile. Non voglio aggiungere altro, non c’è storia. Non si chiede ad Allegri perché non gioca Bernardeschi, o a Inzaghi perché non gioca Dzeko. Qui ci sono delle ossessioni su Zaniolo. Se volete sapere di più chiamate Nicolò o il suo entourage che spero dicano la verità e la verità».
La speranza dello Special, come detto, è di rivedere oggi la stessa Roma che ha battuto la Lazio. Perché da qui alla fine serve il meglio per arrivare più avanti possibile. «Quinti o ottavi è drammaticamente differente», specifica il tecnico giallorosso.
La prova di Marassi è interessante anche per capire a che punto sia il grado di maturità della Roma, che in passato, dopo grandi prestazioni (vedi Bergamo), è caduta senza mai trovare continuità. E forse con questo si spiega la classifica non all’altezza della fama di Mourinho.
C’è da lavorare, insomma. «A volte un pareggio non è un disastro, a volte è conseguenza di un avversario difficile che gioca per rubare punti. Può succedere a una squadra che non ha ancora una mentalità. Quando sei abituato a questa mentalità capisci che ogni partita e ogni punto è importante e se hai un calo di concentrazione perdi terreno. Ne abbiamo parlato con la squadra, ora l’unico derby che interessa è quello della prossima stagione. La partita con la Lazio fa parte del passato, dobbiamo solo concentrarci sulla Sampdoria e a quel bellissimo stadio, alle difficoltà e a un allenatore bravo come Giampaolo, una squadra bella che ha ancora bisogno di punti per stare tranquilla. E se vogliamo vincere la partita non è la piazza e l’avversario dove possiamo andare sotto il nostro potenziale. Dobbiamo giocare davvero bene se vogliamo vincere».
Contro la Samp mancherà anche Veretout, recuperati in extremis Felix e Viña, rientrati solo venerdì dagli impegni con le rispettive nazionali. A proposito di Nazionale: perchè il calcio italiano non è più competitivo? «Ho una mia opinione ma non la dico, è una questione di etica». Mancini è l’unico non al meglio, se non dovesse giocare, pronto Kumbulla.
Parole dolci, infine, per Spinazzola, che Mou conta di recuperare presto. «Le notizie sono positive, ma da troppi mesi non si allena con la squadra, comincerà a lavorare con noi a breve, in maniera progressiva. Sono tutti contenti, ma stiamo tranquilli. Non possiamo o vogliamo dire che abbiamo in testa quando tornerà. Il giocatore è super felice, questa è la cosa più importante».
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA